Le analisi condotte fino ad oggi da ARPA Lazio dimostrano chiaramente
che il fiume Liri è inquinato, confermando ciò che da anni Fare Verde
denuncia dal versante laziale e da quello abruzzese. In particolare, la
presenza significativa di contaminazione fecale (escerichia coli), di tensioattivi e metalli con
concentrazioni elevate a Sora e Isola del Liri, dove la depurazione
delle acque reflue urbane è ancora molto indietro.
Non possiamo
attendere un semestre di campionamenti, come affermato dall’Unità
risorse idriche di Frosinone del Dipartimento per lo stato
dell’ambiente, per avere una valutazione complessiva dello stato di
salute del fiume Liri.
Di segnalazioni e denunce ce ne sono in quantità
sufficiente per correre ai ripari. Sul versante abruzzese, Fare Verde ha
affrontato tanto il problema dell’eccessiva captazione per
l’alimentazione delle centrali idroelettriche della Valle Roveto che
diminuiscono la capacità del fiume di autodepurarsi, quanto il problemi
degli scarichi civili e industriali che, attraverso l'emissario di
Claudio transitano dalla piana del Fucino alle acque del Liri. Sul
versante laziale, l’associazione ha affrontato con decisione l’annoso
problema dei depuratori, ottenendo a Monte San Giovanni Campano la
ristrutturazione del depuratore Porrino, la costruzione del depuratore
Pantanelle, e il nuovo depuratore Fontana Magna che è ancora in
costruzione oltre all'abolizione dei vecchi depuratori Baccalà,
Vitarello e Laoria mentre per il depuratore Santa Filomena di Colli c'è
lo stanziamento di denaro per il suo adeguamento.
Fare Verde Provincia di Frosinone condivide totalmente le preoccupazioni del Dott. Salera, Sindaco di Cassino, che non nasconde i timori per la qualità dell’aria nel comprensorio del Cassinate e resta perplessa di fronte ad alcune programmazioni della Regione Lazio che a questo punto devono essere per forza diversamente vere.
Sono gli iscritti di Fare Verde Cervaro, territorio interessato dalle emissioni delle tre linee di incenerimento rifiuti presenti a San Vittore del Lazio, che puntano il dito sul Piano Rifiuti della Regione Lazio e sulla IV linea di incenerimento fortemente voluta da ACEA .
A tal proposito Massimo Maraone di Fare Verde ricorda che:” Attualmente l’ inceneritore di rifiuti in servizio a San Vittore del Lazio ha una capacità’ di esercizio pari a 400.000 tonnellate annue (t/a).Nel piano rifiuti approvato dalla Regione Lazio, in esame presso la Commissione Europea, si prevede che la capacità’ necessaria, a livello regionale, scenderà’ sotto la soglia delle 400 000 (t/a) a partire dal 2022, fino ad una capacità’ necessaria di 306 000 (t/a) nel 2025,ciò in considerazione della politica nazionale ed europea che ha come obiettivo prefissato di raggiungere nel 2025 il 70% di raccolta differenziata”.
Logicamente l’osservazione presentata da Fare Verde “rappresenta uno dei motivi fondanti alla inutilità’ dell’ ampliamento dell’inceneritore”.
Fare Verde oltre a ricordare che gli inceneritori di ACEA producono rifiuti pari a circa il 22% di quelli che sono bruciati entra poi nel merito chiarisce che “ seppur si voglia considerare la richiesta in virtù’ della disposta L.164/2014(artt.35 e succ) operante con decreto attuativo del10/08/2016 (tab.C) indicante nuove individuazioni delle capacità’ e localizzazioni degli impianti, esso e’ superato dal doppio annullamento legislativo per carenza di un'opportuna VAS generale” . "Inoltre il citato D.P.C.M. 10/8/2016 e’ stato reso inefficace in quanto non si e’ provveduto ad attivare la procedura di assoggettabilità alla VAS lasciando una diversa Valutazione regionale postuma. Tant’e’ nelle sentenze della Corte europea C-305/18dell’08/05/2019 e TAR Lazio n.10088/2020".
Il Dott. Marco Belli di Fare Verde: "Deve risultare chiaro che Fare Verde Provincia di Frosinone attraverso i propri iscritti anche di Cassino e Cervaro è contraria alla realizzazione della IV linea di incenerimento rifiuti a San Vittore del Lazio e chiede fin da ora alla Regione Lazio di mettere fine a questa tipologia di impianti insalubri che stanno trasformando il comprensorio di Cassino nel DISTRETTO DELLA MONDEZZA in danno della popolazione della provincia di Frosinone" .
Gli iscritti di Fare Verde sperano infine che terminerà prima possibile l’arroganza dell'amministrazione Capitolina proprietaria al 51% dell'inceneritore ACEA che invece di organizzare la raccolta differenziata e un piano per la riduzione dei rifiuti per ROMA cerca di fare denaro con l’inceneritore di San Vittore del Lazio.
L'incenerimento è una pratica inaccettabile per trasformare i rifiuti in una risorsa.