Da tanto tempo, forse da troppo tempo, Fare
Verde consiglia di adottare il metodo degli acquisti verdi.
Le
persone che hanno a cuore l’ambiente e quindi se stesse hanno la
possibilità di considerare
un prodotto/servizio lungo tutto il suo ciclo di vita (produzione -
distribuzione - uso – smaltimento); stimolare in senso
ambientalmente sostenibile l'innovazione di prodotti e servizi,
possono quindi adottare
comportamenti d'acquisto responsabili e dare il “buon esempio”
nei confronti della
Comunità.
E’
compito dei Cittadini orientare il mercato e dare il buon esempio in
quanto maggiori consumatori di beni e servizi.
Indirizzare
e pretendere anche dalla Pubblica Amministrazione tale potere di
acquisto a minor impatto ambientale determina alcune importanti
conseguenze:
-
minor impatto ambientale dei consumi contribuendo al raggiungimento
di uno
sviluppo
sostenibile locale;
-
incentivo alle imprese a sviluppare tecnologie di processo e prodotti
a minor impatto
ambientale;
-
esempio nei confronti dei concittadini di comportamenti virtuosi
tendenti al risparmio
energetico
e alla riduzione della produzione di rifiuti.
Pertanto
se ci sarà domanda di prodotti e servizi orientata, non solo sulla
loro convenienza
economica,
ma anche sulle loro caratteristiche ambientali si incoraggerà le
imprese a immettere
sul mercato prodotti “verdi” innovativi e quindi competitivi
anche in
termini
di concorrenza e quindi di costi.
In
quest'ottica, assume evidente rilevanza il ruolo di tutti i diversi
attori coinvolti nel mercato
di produzione e scambio e la necessità di “approcci
multistakeholders”: enti locali,
produttori, fornitori, associazioni e soprattutto consumatori.
I
benefici derivanti dagli acquisti verdi sono di tre tipi: diretti,
indiretti e addizionali.
Benefici
diretti
sono
quelli derivanti dalla riduzione degli impatti ambientali , dal
risparmio energetico dalla riduzione dei rifiuti, dalla riduzione
dell’nquinamento associati alle attività per l’acquisto di beni
e servizi e per la realizzazione delle opere.
Benefici
indiretti
sono
quelli derivanti dal “potere di orientamento del mercato” di cui
possono essere protagonisti i Consumatori.
La
popolazione , attraverso la sensibilità ecologica dei propri
acquisti , può indicare al mercato
quali prestazioni richiede ad un bene/servizio e di fatto si arriverà
all’auspoicato sviluppo sostenibile.
Benefici
addizionali
sono
quelli derivanti dall'estensione della responsabilità ambientale
anche ad altri fattori, quali ad esempio quelli collegati alla
qualità sociale (sfruttamento dei minori per la produzione,
discriminazioni di genere, etc.) dei beni e servizi acquistati.
Come
riconoscere i servizi e i prodotti verdi?
Ricercare
il prodotto ecologico: I consumatori, siano essi persone, enti
pubblici o imprese, possono liberamente acquistare prodotti più o
meno ecologici e, una volta acquistati, decidere come utilizzarli. In
queste scelte di libero mercato diventa fondamentale fornire ai
consumatori un'informazione corretta ed affidabile sulle
caratteristiche ambientali dei prodotti.Per acquistare verde è
particolarmente importante che i
Consumatori
dispongano di una buona conoscenza del mercato, tenuto conto che le
offerte alternative ai prodotti tradizionali non sempre sono
conosciute e ben pubblicizzate.In fase di acquisto di beni, servizi o
lavori una considerazione fondamentale deve riguardare: l'efficienza
energetica poiché un minor utilizzo di energia comporta un risparmio
di denaro e minori emissioni; lo smaltimento dei rifiuti a fine uso
per il quale vanno considerati: la durabilità del prodotto; il
volume e l'eterogeneità di rifiuti; la nocività ambientale dei
rifiuti; il
grado
di riciclabilità. Riconoscere
il prodotto ecologico: cosa sono le etichette ecologiche
Le
etichette ecologiche riguardano le caratteristiche ambientali dei
prodotti e dei
servizi ed
hanno lo scopo di informare e aiutare i consumatori a scegliere
prodotti e
servizi
a minor impatto ambientale. A tale scopo le etichette ecologiche
sono
in grado di divulgare, secondo precise norme, delle informazioni
utili, non ingannevoli e scientificamente valide che riguardano
l'intero ciclo di vita dei prodotti con particolare riferimento
all'utilizzo di materie prime, all'utilizzo di energia e allo
smaltimento finale sotto forma di rifiuti.
DIVERSE
CATEGORIE DI ETICHETTE ECOLOGICHE
Le
etichette ambientali si distinguono in pubbliche e private seconda
che facciano capo, rispettivamente a organismi pubblici
internazionali o nazionali, oppure a ONG, gruppi industriali o
associazioni di categoria, come ad esempio
l'etichetta
FSC (Forest Stewardship Council, gestita da una ONG) e a loro volta
possono essere relative ad un solo fattore ambientale (per esempio il
consumo energetico - come nel caso dell'etichetta
Energy
Star - o ai livelli di emissione di inquinanti) o essere
multi criterio cioè relative ad un certo numero (una pluralità) di
prestazioni ambientali (Tipo I, ISO 14024).
Le
eco etichette possono essere inoltre obbligatorie oppure volontarie
Sono
obbligatorie quando vincolano i produttori, gli utilizzatori, i
distributori e/o altre parti in causa ad attenersi alle prescrizioni
normative.Le etichette obbligatorie riguardano, ad esempio, i
seguenti gruppi di prodotti:- Sostanze tossiche pericolose:
forniscono all'utilizzatore/consumatore informazioni relative alla
sicurezza e alla salute;
-
Elettrodomestici:l'etichetta energetica (Energy Label) fornisce
informazioni al momento dell'acquisto sul consumo energetico
dell'apparecchio;
-
Imballaggi: il Packaging Label, finalizzato alla raccolta, il
recupero e il riciclo dei materiali da imballaggio a fine vita.
Le
etichette volontarie si riferiscono a marchi ecologici (o
dichiarazioni ambientali di prodotto) del tutto volontari,
certificati da enti terzi (a seguito della verifica della rispondenza
dei prodotti ai criteri ecologici prestabiliti) oppure possono
costituire semplicemente uno strumento di informazione sulle
caratteristiche ambientali dei prodotti. Sono etichette volontarie
certificate da
enti
terzi quelle rispondenti alla norma tecnica ISO 14024 (dette Tipo I)
e ISO 14025 (dette Tipo III). Alla serie ISO 14024 appartiene anche
il marchio europeo ECOLABEL (istituito nel 1992) che attualmente può
essere assegnato ad oltre 20 gruppi di prodotti (rientranti, ad
esempio, nei settori: pulizia, elettrodomestici, tessile,
apparecchiature elettroniche, carta, servizio di ricettività
turistica), nonché l'etichetta nazionale tedesca BLAUER ENGEL
(istituita nel 1978), l'etichetta dei paesi scandinavi NORDIC SWAN
(creata nel 1988) ed il marchio giapponese ECO MARK.
Sono
invece auto dichiarazioni non certificate da enti terzi le asserzioni
ambientali rispondenti alla norma tecnica ISO 14021 (dette Tipo II).
Esse includono tutte le dichiarazioni, etichette e simboli di valenza
ambientale presenti sulle confezioni dei prodotti e degli imballaggi
o nella pubblicità. Di norma riguardano un solo aspetto ambientale
come ad esempio la riciclabilità, il contenuto di materiale
riciclato, l'assenza di sostanze dannose per l'ambiente,
l'atossicità.
Cosa
dovrebbe pretendere la popolazione?
La
Comunità dovrebbe pretendere:
Promuovere presso i cittadini gli acquisti verdi come strumento di
sviluppo sostenibile attraverso la comunicazione, la formazione e
l'educazione ambientale. Obiettivi che per essere raggiunti
dovrebbero prevedere le seguenti attività:
Gli
acquisti verdi non sono ancora conosciuti bene dalla popolazione e
non sono ancora attuati in
modo diffuso e sistematico presso le amministrazioni locali, per cui
è opportuno divulgarne le potenzialità relative tanto alla tutela
ambientale quanto al risparmio in termini economici.
Sensibilizzare
la scuola ad attuare programmi specifici per lo sviluppo di una
migliore coscienza ambientale fin dalla più tenera età anche con
visite scolastiche presso aziende virtuose per lo sviluppo
sostenibile.
Istituire corsi per la formazione degli amministratori e dipendenti degli
enti pubblici sui
temi delle Politiche Integrate di Prodotto e in particolare del GPP e
della sua pratica attuazione
al fine di facilitare l'applicazione degli acquisti verdi per quanto
attiene gli
aspetti normativi di obbligatorietà da parte della P.A. con
l'obiettivo finale di sviluppare nei partecipanti conoscenze,
competenze e capacità per impostare procedure di acquisto integratecon
criteri ecologici.
Promuovere ed incentivare la partecipazione mista
tra pubblico e privato a
Gruppi
di “Acquisti Verdi” in
modo da far aumentare più velocemente la domanda di prodotti/servizi
eco sostenibili e quindi per farne scendere il prezzo . Esempi
calzanti sono gli acquisti programmabili per la carta riciclata
(stampanti , fotocopiatrici, carta igienica, tovaglioli ecc ecc); per
i pneumatici ecologici o ricostruiti; per il materiale di utilizzo
nella bioedilizia; per l’acquisto di energia elettrica verde; per
la produzione diffusa di energia verde (cooperative di produzione).
E' per questi motivi che Fare Verde ricorda ai Cittadini che sono loro i veri protagonisti per un futuro più pulito e sostenibile ed è per questo motivo che sta inviando ai Comuni della Provincia di Frosinone un progetto tipo per gli acquisti verdi (GPP) quale misura adottata per la Green Economy con la speranza che il territorio della Provincia di Frosinone non perda di vista l'obiettivo finale dell'economia verde fonte di ogni finanziamento presente e futuro da parte dell'Unione Europea per produzioni e opere sempre più rispettose dell'Ambiente e della Biodiversità.