Fare
Verde Provincia di Frosinone e' stata profetica ma ha sempre avuto il
dono di Cassandra supportato da una parte di quella stampa poco attenta
alle questioni Ambientali. Il 5.7.2017 il Presidente della Regione Lazio
ha
firmato lo stato di calamita' per la crisi idrica anche per la Provincia di Frosinone.
Si è infatti determinata una diffusa e generalizzata criticità, connessa alla scarsità di risorsa idrica, dovuta alla mancanza di piogge autunnali. Con il mese di giugno, questa criticità ha assunto livelli eccezionali. Diversi comuni hanno trasmesso all'Agenzia Regionale di Protezione Civile richieste di approvvigionamento di acqua ad uso potabile e zootecnico, causa carenza delle relative sorgenti. Al contempo, i gestori del servizio idrico integrato hanno prelevato oltre misura dai siti affidatigli in concessione. Nell'ambito dell'Ato 4 e dell'Ato 5, che insieme comprendono i Comuni della provincia di Latina e Frosinone ed alcuni Comuni della provincia di Roma, si sono quindi registrate situazioni di particolare gravità, evidenze che hanno indotto i presidenti degli stessi A.T.O. a richiedere l'attivazione dello stato di emergenza idrica. Questo scenario ha dunque reso indispensabile procedere all'adozione di interventi immediati, urgenti e straordinari, a sostegno della popolazione e delle attività colpite. Resteranno agli atti le doglianze di Fare Verde al Ministero dell'Ambiente, il nostro ricorso all'Autorita' Garante e tutte le segnalazioni inviate per le perdite di acqua potabile. Si spera che ora di fronte all'inequivocabile stato di calamita' naturale per l'acqua potabile tutte le Istituzioni della Provincia di Frosinone prendano in considerazione quanto aveva ordinato il Ministero dell'Ambiente in seguito alle richieste di Fare Verde. Per ricordarlo: La nostra Associazione aveva chiesto e ottenuto dal Ministero che venisse attuato il censimento di tutti i punti di captazione di acqua potabile sul territorio della Provincia di Frosinone e di redigere un piano per l'uso sostenibile delle risorse idriche fatto di investimenti per gli acquedotti in modo da ridurre le perdite che ora sono cosi' copiose da aver procurato l'eccessivo sfruttamento dei siti dati in concessione al gestore del servizio idrico integrato.
Si è infatti determinata una diffusa e generalizzata criticità, connessa alla scarsità di risorsa idrica, dovuta alla mancanza di piogge autunnali. Con il mese di giugno, questa criticità ha assunto livelli eccezionali. Diversi comuni hanno trasmesso all'Agenzia Regionale di Protezione Civile richieste di approvvigionamento di acqua ad uso potabile e zootecnico, causa carenza delle relative sorgenti. Al contempo, i gestori del servizio idrico integrato hanno prelevato oltre misura dai siti affidatigli in concessione. Nell'ambito dell'Ato 4 e dell'Ato 5, che insieme comprendono i Comuni della provincia di Latina e Frosinone ed alcuni Comuni della provincia di Roma, si sono quindi registrate situazioni di particolare gravità, evidenze che hanno indotto i presidenti degli stessi A.T.O. a richiedere l'attivazione dello stato di emergenza idrica. Questo scenario ha dunque reso indispensabile procedere all'adozione di interventi immediati, urgenti e straordinari, a sostegno della popolazione e delle attività colpite. Resteranno agli atti le doglianze di Fare Verde al Ministero dell'Ambiente, il nostro ricorso all'Autorita' Garante e tutte le segnalazioni inviate per le perdite di acqua potabile. Si spera che ora di fronte all'inequivocabile stato di calamita' naturale per l'acqua potabile tutte le Istituzioni della Provincia di Frosinone prendano in considerazione quanto aveva ordinato il Ministero dell'Ambiente in seguito alle richieste di Fare Verde. Per ricordarlo: La nostra Associazione aveva chiesto e ottenuto dal Ministero che venisse attuato il censimento di tutti i punti di captazione di acqua potabile sul territorio della Provincia di Frosinone e di redigere un piano per l'uso sostenibile delle risorse idriche fatto di investimenti per gli acquedotti in modo da ridurre le perdite che ora sono cosi' copiose da aver procurato l'eccessivo sfruttamento dei siti dati in concessione al gestore del servizio idrico integrato.