A distanza di un mese continuiamo la ricerca dei territori ciociari ricchi di storia e cultura. In questo secondo articolo vogliamo proporre un comune davvero particolare: Cassino.
L'ambito di
territorio che si estende intorno al polo di Cassino è piuttosto
differente dagli altri ambiti della provincia, in quanto non si
distingue per un patrimonio di beni diffuso, ma piuttosto per un
grande polo di livello nazionale che allo stato attuale non riesce ad
interagire con il resto del territorio e nemmeno con il centro urbano
di Cassino, caratterizzandosi piuttosto per flussi di escursionisti.
Cassino ha le potenzialità, grazie alla presenza dell'Abbazia e
dell'Università, di proporsi, insieme al Paese Ernico, come uno dei
due poli della provincia strettamente connotati in termini culturali,
ma perché questo avvenga è necessario riqualificare fortemente le
attività culturali, attivare strategie di cooperazione fra le
istituzioni e coinvolgere le risorse diffuse sul territorio.
L'Abbazia di Montecassino costituisce uno dei poli di attrazione
turistica, storica e culturale di maggiore impatto di tutta la
provincia.
Capoluogo
storico del Lazio meridionale, nodo geografico, economico e culturale
tra le regioni di Lazio, Campania e Molise e Abruzzo, sorge sulle
propaggini sud orientali del monte che ha il suo nome ed è bagnata
dai fiumi Rapido e Gari; quest’ultimo ha le sorgenti nel cuore
antico della città; nelle vicinanze dello stesso fiume Marco
Terenzio Varrone costruì la sua villa. La città fu fiorente in
epoca romana col nome di Casinum, ebbe un anfiteatro, diversi templi,
terme nella villa di Varrone, due fori per il commercio e gli affari,
un imponente acquedotto di oltre 22 km.
Nonostante i
feroci bombardamenti del 1944, che distrussero completamente
l’abitato di Cassino e la celebre abbazia, ancora oggi è possibile
ammirare l’area archeologica dell’antica Casinum romana.
In località
Crocifisso, lungo la via strada che sale all’Abbazia, troviamo
l’ingresso al Museo Archeologico Nazionale, nelle cui sale sono
conservati numerosi reperti, che testimoniano il passaggio
dalla cultura volsca a quella romana. Fu in età imperiale che
Casinum conobbe il periodo di massima floridezza economica con la
presenza di numerose famiglie patrizie, che trasformarono questo
territorio da terra agreste a terra degli “otia”. E, in
particolare, si ricorda la matrona romana Ummidia Qjuadratilla, che
fece edificare, a proprie spese, il Teatro, l’Anfiteatro ed il
Mausoleo, posti in prossimità della antica via latina e ancora oggi
visitabili attraversando la Porta Campana.