Fare Verde Provincia
di Frosinone si rivolge alla popolazione e alle Autorità della
Valle di Comino e chiede che venga applicato il principio di
precauzione per gli impianti a biogas che sono in fase di
progettazione .
Realizzare più impianti che scientemente vengono indicati “ a
biogas” per utilizzare il cippato (materia prima seconda che non
c’è) senza capire quale possa essere la ricaduta sanitaria sulla
popolazione non ha alcun senso e ci conduce in un’avventura senza ritorno. Fare Verde
chiede quindi l’applicazione del principio di precauzione per
capire quali possano essere le ricadute sulla salute della
popolazione e le problematiche ambientali che sicuramente ci saranno
perché non è stato ancora inventato un impianto di produzione con
caratteristiche senza emissioni e quindi ad impatto ZERO. Si evidenzia che se da una parte i progettisti
dell’impianto a biogas sostengono la bontà di questi impianti,
asserendo che la nuova tipologia di macchinari permette di
controllare quasi totalmente le emissioni e di considerare pari a
zero il bilancio di CO2 emessa, rispetto a quella incamerata dal
legno che si dovrebbe bruciare.
Dall’altra parte c’è Fare Verde che asserisce: ogni processo di
combustione implica l’emissione di Cov (composti organici
volatili), compresi metalli pesanti e altre sostanze
classificate dall’OMS come cancerogene che sono comunque frutto dei processi di combustione e di particolato ultrasottile nanopolveri, che sono la
fonte di maggiori pericoli per gli esseri viventi, in quanto talmente
piccoli da legarsi alle molecole, generando forme tumorali.
Per quanto riguarda
il bilancio di CO2 c’è lo scetticismo più completo da parte della
nostra Associazione che ancora non ha saputo dove verrà presa la
gran quantità di cippato e siccome appare evidente che nella Valle di Comino non ce ne è per mandare avanti gli impianti che intendono
costruire si ipotizzano un paio di scenari che risultano verosimili ed entrambi sfavorevoli per il bilancio di CO2:
1° Scenario: Acquisto di cippato proveniente da altre Nazioni dove
costa di meno; 2) Utilizzo come combustibile dei rifiuti provenienti
dalla raccolta differenziata permesso dalla legge
In buona sostanza
non ci sarà nessuna ricaduta benevola per la popolazione e in tutti e due gli scenari verrà rubato lo sviluppo sostenibile al territorio
in quanto gli impianti saranno solo un mero affare che di fatto RUBA la possibilità alle generazioni future di interagire in modo corretto con la natura. Evenienza quest’ultima che non è assolutamente da sottovalutare perchè la Valle di Comino è famosa per le sue produzioni BIO e per le eccellenze di produzione riconosciute in ambito Nazionale e Internazionale per la loro sostenibilità. Di fatto è incontrovertibile che più
soggetti economici in associazione tra loro hanno fiutato
l’affare per il mero guadagno e vogliono realizzare in un progetto ECONOMICO UNICO più centrali a biogas come è lampante il fatto che nessuno di
loro si è preso la responsabilità di informare la popolazione
sulla ricaduta sanitaria degli impianti che non vanno più considerati ognuno
per ciascuno ma il frutto di un unico progetto per la loro
realizzazione sincrona e simultanea.
Aumento del traffico
locale, emissioni di sostanze volatili che possono procurare seri
danni alla salute, smaltimento delle ceneri, insostenibilità del processo produttivo, e
bilancio della C02 da quantificare perché alla trasformazione del
legno si aggiunge il trasporto del cippato e ulteriore inquinamento
dell’aria ad opera dei camion che procureranno l’aggravamento
della già disastrosa situazione dell’inquinamento dell’aria
presente in provincia di Frosinone.
Per tutto quanto
appena brevemente considerato Fare Verde Valle
di Comino sostenuta da Fare Verde Provincia di Frosinone partecipa attivamente alle iniziative del Comitato per la salvaguardia
e la tutela del territorio di Villa Latina e invita i Cittadini
della Provincia di Frosinone e tutte le forze politiche a partecipare al BioDay del 19 Marzo
2017 che si terrà a Villa Latina per capire quali potrebbero essere le ricadute
negative causate dagli impianti a biogas sulla popolazione e sulle produzioni pregiate della Valle. Una giornata
che sarà caratterizzata dal Mercatino Bio, da incontri confronto con
tecnici del settore energia per la migliore informazione su tutta la
questione centrali a biomassa. Una vera mobilitazione intelligente
per promuovere lo sviluppo della creatività, dell'immaginazione,
della previsione, dell'anticipazione che favoriscono in tal modo la
risoluzione dei problemi prima di trovarceli tra i piedi soprattutto
perché le nostre azioni hanno il potere di distruggere in poco tempo
tutto quello che ci proviene dal passato, compromettendo
irrimediabilmente quello che potrebbe esistere nel futuro dei nostro
territori.
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