Le ricette dello Chef Lorenzo Guarino

mercoledì 17 febbraio 2021

FIUME LIRI - L'inquinamento del fiume non deve diventare "normalità".

 Le analisi condotte fino ad oggi da ARPA Lazio dimostrano chiaramente che il fiume Liri è inquinato, confermando ciò che da anni Fare Verde denuncia dal versante laziale e da quello abruzzese. In particolare, la presenza significativa di contaminazione fecale (escerichia coli), di tensioattivi e metalli con concentrazioni elevate a Sora e Isola del Liri, dove  la depurazione delle acque reflue urbane è  ancora molto indietro.
Non possiamo attendere un semestre di campionamenti, come affermato dall’Unità risorse idriche di Frosinone del Dipartimento per lo stato dell’ambiente, per avere una valutazione complessiva dello stato di salute del fiume Liri. 

 Di segnalazioni e denunce ce ne sono in quantità sufficiente per correre ai ripari. Sul versante abruzzese, Fare Verde ha affrontato tanto il problema dell’eccessiva captazione per l’alimentazione delle centrali idroelettriche della Valle Roveto che diminuiscono la capacità del fiume di autodepurarsi, quanto il problemi degli scarichi civili e industriali che, attraverso l'emissario di Claudio transitano dalla piana del Fucino alle acque del Liri. Sul versante laziale, l’associazione ha affrontato con decisione l’annoso problema dei depuratori, ottenendo a Monte San Giovanni Campano la ristrutturazione del depuratore Porrino, la costruzione del depuratore Pantanelle, e il nuovo depuratore Fontana Magna che è ancora in costruzione oltre all'abolizione dei vecchi depuratori Baccalà, Vitarello e Laoria mentre per il depuratore Santa Filomena di Colli c'è lo stanziamento di denaro per il suo adeguamento.

Ma, evidentemente, tutto ciò ancora non basta perchè ci sono comuni come Isola del Liri, Castelliri, Sora e Arpino dove il quadro della depurazione è approdato nel porto delle nebbie. Siamo in uno stato di emergenza che dura da troppo tempo e rischia di diventare “normalità”. Si agisca subito.
Comunicato 
Fare Verde Provincia di Frosinone  -  Fare Verde Abruzzo
 
 
 
Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto e il seguente testo "Unadelle schiuma.te Il Liri contaminato da diverse sostanze chimiche e biologiche San Domenico) Isola L'ultimo report pubblicato spegneg eccessivi allarmi evidenzia ecriticità SORA/ISOLAD EL ENRICACANALEPAROLA trazione ispetto alluminio fiume Liri controllato anno partire erectuati quanto Segtonare una non presenza minima mificativa el'Uni timento elevata. ottobre, menti effettuati oggetto indagine essere formulata emestred campi campiona- ora ponte ORPRCOUZIONE" 
Articolo del Quotidiano Ciociaria Editoriale Oggi
 
 
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martedì 9 febbraio 2021

INCENERITORE DI SAN VITTORE DEL LAZIO: IL NO DI FARE VERDE ALLA IV LINEA DI INCENERIMENTO.

 

Fare Verde Provincia di Frosinone condivide totalmente  le preoccupazioni del Dott. Salera, Sindaco di Cassino, che non nasconde i timori per la qualità dell’aria nel comprensorio del Cassinate e resta perplessa di fronte ad alcune programmazioni  della Regione Lazio che a questo punto devono essere per forza diversamente vere. 

Sono gli iscritti di Fare Verde Cervaro, territorio  interessato  dalle emissioni  delle tre linee di incenerimento rifiuti presenti a San Vittore del Lazio, che puntano il dito sul Piano Rifiuti della Regione Lazio e sulla IV linea di incenerimento fortemente voluta da ACEA .  

A tal proposito Massimo Maraone di Fare Verde ricorda che:” Attualmente l’ inceneritore di rifiuti in servizio a San Vittore del Lazio ha una capacità’ di esercizio pari a  400.000 tonnellate annue (t/a).Nel piano rifiuti approvato dalla Regione Lazio, in esame presso la Commissione Europea, si prevede che la capacità’ necessaria, a livello regionale, scenderà’ sotto la soglia delle 400 000 (t/a) a partire dal 2022, fino ad una capacità’ necessaria di 306 000 (t/a) nel 2025,ciò in considerazione della politica nazionale ed europea che ha come obiettivo prefissato di raggiungere nel 2025 il 70% di raccolta differenziata”.   

 Logicamente  l’osservazione presentata  da  Fare Verde  “rappresenta uno dei motivi fondanti alla inutilità’ dell’ ampliamento dell’inceneritore”. 

 Fare Verde oltre a ricordare che gli inceneritori di ACEA producono rifiuti pari a circa il 22% di quelli che sono bruciati  entra poi nel merito chiarisce che  “ seppur si voglia considerare la richiesta in virtù’ della disposta L.164/2014(artt.35 e succ) operante con decreto attuativo del10/08/2016 (tab.C) indicante nuove individuazioni delle capacità’ e localizzazioni degli impianti, esso e’ superato dal doppio annullamento legislativo per carenza di un'opportuna VAS generale” . "Inoltre il citato D.P.C.M. 10/8/2016 e’ stato reso inefficace in quanto non si e’ provveduto ad attivare la procedura di assoggettabilità alla VAS lasciando una diversa Valutazione regionale postuma. Tant’e’ nelle sentenze della Corte europea C-305/18dell’08/05/2019 e TAR Lazio n.10088/2020".

Il Dott. Marco Belli di  Fare Verde: "Deve risultare  chiaro che Fare Verde Provincia di Frosinone attraverso i propri iscritti anche di Cassino e Cervaro è contraria alla realizzazione della IV linea di incenerimento rifiuti a San Vittore del Lazio  e chiede fin da ora alla Regione Lazio di mettere fine a questa tipologia di impianti insalubri   che stanno  trasformando il comprensorio di Cassino nel DISTRETTO DELLA MONDEZZA in danno della popolazione della provincia di Frosinone" . 

Gli iscritti di Fare Verde  sperano infine che terminerà prima possibile   l’arroganza dell'amministrazione Capitolina proprietaria al 51% dell'inceneritore ACEA  che  invece di organizzare la raccolta differenziata e  un piano per la riduzione dei rifiuti per  ROMA cerca      di fare denaro   con l’inceneritore di San Vittore del Lazio.

L'incenerimento è una pratica inaccettabile  per trasformare i rifiuti in una risorsa.

 

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