Le ricette dello Chef Lorenzo Guarino

sabato 31 luglio 2021

CIOCIARIA DISTRETTO DELLA MONNEZZA - Trovate 304.426 tonnellate di rifiuti sversati abusivamente nella discarica MAD di Roccasecca.

 

Fare Verde Provincia di Frosinone ha  ragione quando dice che la  Ciociaria è stata trasformata nel  “Distretto della Monnezza.”  Tra gli anni 2016 e il 2021 sono stati sversati abusivamente nella discarica  di Roccasecca ben 304.426 tonnellate di rifiuti provenienti da Roma. Lo scrive   l’Arpa Lazio, dopo aver  effettuato un sopralluogo nell’impianto ciociaro di proprietà della Mad.

La discarica attualmente  è chiusa in seguito alla vicenda giudiziaria che ha portato all’arresto dell’imprenditore Walter Lozza, titolare della Mad, e della dirigente regionale responsabile della gestione dei rifiuti nel Lazio Flaminia Tosini.

. “Da una prima analisi della documentazione acquisita in sede di sopralluogo – si legge nella relazione dell’Arpa Lazio -, non avendo riscontrato una esatta corrispondenza tra i quantitativi dei rifiuti autorizzati con quelli annotati nel registro di carico e scarico dei rifiuti, si è proceduto ad eseguire una estrapolazione delle Determinazioni Dirigenziali che si sono succedute nel corso degli anni quali modifiche sostanziali e non sostanziali”. È risultato chiaro   che “dal 2016 al 2021 sarebbero state autorizzate ad essere abbancate nella discarica di Roccasecca 739.441 tonnellate di rifiuti.  Dalla verifica dell'Arpa invece risulta che  ne sarebbero state abbancate,  1.041.867 tonnellate, cioè 302.426 in più”.

L’Arpa ha attenzionato anche la provenienza dei rifiuti dando indirettamente  ragione a Fare Verde, in maniera specifica per l’anno 2020 e per i primi quattro mesi del 2021. In questo quadro si evince che i rifiuti provenienti dalla Saf, quindi dal consorzio dei comuni della provincia di Frosinone che fanno parte della stessa Ato di cui la discarica di Roccasecca è asservita, sfiorano il 30 % senza mai raggiungerlo. Le società di raccolta e smaltimento della Capitale, Ama e Giovi, invece, superano abbondantemente il 55% del totale conferito.

I dati evidenziano che   la maggior parte dei rifiuti provengono dagli impianti E. Giovi S.r.l. (36,28 per cento nel 2020 e 33,33 per cento nel 2021) e Ama S.p.a. di Rocca Cencia (17,74 per cento per il 2020 e 16,09 per cento per il 2021), impianti di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti urbani ricadenti nell’Ato Roma. 

Oltre gli esuberi in termini di tonnellate la  domanda sorge spontanea: Quanto è alta la collina di immondizie nella MAD?   A questo punto  Fare Verde Provincia di Frosinone vuole capire bene i dati  sul’altezza autorizzata dei rifiuti abbancati  che avrebbe dovuto raggiungere  i 16 metri e 70 centimetri. 

Per questo  Fare Verde Provincia di Frosinone  chiede alle istituzioni di effettuare una verifica del piano altimetrico e di rendere  pubblico ogni risultato ottenuto.

 


 


 

venerdì 23 luglio 2021

Frosinone e Latina, terminata la visita del presidente regionale d Fare Verde. Situazione ambientale grave.

 

 

“La situazione ambientale è grave. Occorrono interventi urgenti a tutela del territorio e dell’ambiente”. Questo il commento del presidente regionale di Fare Verde, Silvano Olmi, che da lunedì scorso è stato in visita alle province di Frosinone e Latina dove ha incontrato amministratori locali, iscritti e dirigenti locali dell’associazione.

 

“Ho trovato una situazione grave sotto il profilo ambientale – dichiara il presidente regionale di Fare Verde Silvano Olmi – sono molte le problematiche che riguardano le due province, molte delle quali provocate da una Regione incapace di risolvere l’annosa questione rifiuti.

 

È stata una visita molto proficua – prosegue Olmi – mi sono voluto rendere conto di persona dei tanti problemi che investono i territori delle due province.”

 

Il presidente regionale di Fare Verde ha incontrato tra gli altri il Sindaco di Cassino Enzo Salera e il consigliere comunale Bruno Galasso, il vice sindaco di Villa Latina Silvia Tusei e l’assessore Fernando Ficara.

Con gli avvocati Maria Luisa Ambroselli e Federica Nardoni, Olmi ha fatto il punto dei procedimenti penali in corso, scaturiti dalle puntuali denunce di Fare Verde che effettua un costante controllo del territorio.

 

A Frosinone Olmi era accompagnato dal presidente provinciale di Fare Verde Marco Belli; e a Latina dalla presidente provinciale Roberta Di Girolamo. Con i due dirigenti si è parlato di depuratori, inceneritori, impianti fotovoltaici e biodigestori. Troppo spesso, dietro a impianti cosiddetti “green”, si nascondono interessi milionari. L’impatto di queste strutture sul territorio è notevole e Fare Verde conta molto sulla vigilanza di Enti Locali, Arpa e Asl. Sotto osservazione, in particolare, i fiumi che attraversano il frusinate e poi sfociano nel mare di Latina, l’acqua potabile e le risorse idriche per l’irrigazione fornite dai consorzi di bonifica.


Associazione ambientalista Fare Verde Lazio

23 luglio 2021

 


 

giovedì 1 luglio 2021

Fare Verde: Caos rifiuti a Frosinone e nel Lazio

Fare Verde critica Raggi e Zingaretti sul caos rifiuti a Frosinone e nel Lazio. “In cinque anni non sono stati capaci di risolvere il problema. Fortemente penalizzati i cittadini di Roma e del Lazio. Si cerca l’emergenza per realizzare gli inceneritori. La Regione si appresta ad approvare la quarta linea dell'impianto di San Vittore.


In cinque anni non sono stati capaci di risolvere il problema rifiuti. Fortemente penalizzati i cittadini di Roma e del Lazio. Si cerca l’emergenza per giustificare la costruzione degli inceneritori”.


Sono durissime le critiche dell’associazione ambientalista Fare Verde alla Sindaca di Roma, Virginia Raggi, e al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.


Il 1 aprile con un’ordinanza, Zingaretti fece un amaro pesce d’aprile ai cittadini di Viterbo e Civitavecchia – ricorda il presidente regionale di Fare Verde, Silvano Olmi – e dirottò parte dei rifiuti della Capitale nelle discariche di queste due città. L’emergenza doveva durare fino al 20 aprile scorso, ma andrà avanti ancora per molto e gli impianti rischiano di veder rapidamente esaurita la loro capacità.

A Viterbo giungeranno 200 tonnellate al giorno da Roma, e fino al 31 luglio arriveranno 100 tonnellate al giorno da Latina e 200 tonnellate al giorno da Frosinone.


La Capitale d'Italia è sommersa dai rifiuti – prosegue Olmi - la raccolta differenziata latita, non c’è un progetto ampio e condiviso con la cittadinanza e le associazioni, di economia circolare nemmeno si parla. In questo disastro a pagare sono i cittadini di Roma e del Lazio e il rischio è quello di aprire la strada a progetti folli come gli inceneritori, la cui costruzione sarebbe giustificata dall’emergenza rifiuti.”


Esprime forte preoccupazione anche il presidente di Fare Verde provincia di Frosinone. “Ancora una volta il settore rifiuti è al centro delle polemiche – dichiara Marco Belli – ci sono troppi interessi e diversi procedimenti giudiziari in corso. Dalle indagini a carico della direttrice delle politiche ambientali della Regione Lazio, Flaminia Tosini, sembra emergere che i tre impianti TMB che ricevono la spazzatura da Roma, Rocca Cencia, Castelforte e Colfelice, starebbero accogliendo anche materiale non autorizzato.

Intanto, Zingaretti dirotta l'immondizia da Frosinone ad altre discariche, con un aumento dei costi per i cittadini, un maggiore traffico di camion e conseguente inquinamento atmosferico. Infine, la Regione si appresta ad approvare la quarta linea dell'inceneritore di San Vittore nel Lazio. ”


 


 

Ambiente Regione - Conferenza dei servizi del 1.7.2021: IV linea inceneritore ACEA di San Vittore del Lazio.

 

Fare Verde ha  saputo quasi in diretta la convocazione delle  conferenza webinar  dei servizi della Regione Lazio che si è tenuta il 1.7.2021, circa l’approvazione del progetto per l’ampliamento della 4^ linea dell’inceneritore di S.Vittore del Lazio di proprietà ACEA. La prima seduta, dopo la presentazione delle osservazioni al progetto del Febbraio u.s.  Fare verde provincia di Frosinone  attraverso Fare Verde Cervaro  è stata parte attiva   presso la sala consiliare del Municipio . Erano presenti oltre le istituzioni dei Comuni interessati (San Vittore del Lazio, Cervaro, Cassino. Mignano m.l. Rocca,  d’Evendro) le associazioni e i comitati ambientalisti.

Massimo Maraone per Fare Verde Cervaro ha sottolineato quanto riportato nell’osservazione di FARE VERDE, evidenziando in sintesi che   Il piano rifiuti regionale al vaglio della Commissione Europea, riporta un programma di riduzione del carico destinato  alla combustione già a partire dal 2022.  Appare, quindi,  fuori luogo l’ampliamento del numero delle linee di incenerimento  in vista al ricorso al TAR in itinere circa l’applicazione della sentenza della corte Europea che ha bocciato  l’art. 36 dello sblocca-Italia e le derivate applicazioni, per mancanza di VAS, che vieta nuovi inceneritori ed ampliamenti.

Fare Verde ha inoltre stigmatizzato l’intervento del responsabile ACEA che ha sostenuto  una tesi che è stata ritenuta priva di fondamento ed in fatti ha affermato  che  la quarta linea di incenerimento non è un vero e proprio ampliamento del carico termico in quanto l’attività rimarebbe (a suo dire) costante e in continuità all’attuale. Circostanza confutata  dal progetto che  prevede (a carta scritta) un'implementazione  da 400000 a 630000 t/a.   “Vogliono ‘addolcire la pillola’ - tuona Maraone -  ma in realtà cercano di rabbonire le Associazioni  e i Comitati  presenti”.

Fare Verde ha  invitato  la Regione Lazio a non approvare  la quarta linea di incenerimento  in quanto il medesimo progetto dovrebbe  avere per oggetto il dis-ampliamento, cioè una riduzione del carico termico attuale per due logici motivi:  economico-aziendale e soprattutto ambientale.

 Erano presenti sempre in remoto:   Labereret  che lamentava la riduzione della carreggiata stradale e il dissesto;  Italia nostra,  il  comitato ciociaria terra dei veleni , alcuni tecnici comunali e l’Avv. D'Auria  Stefano presidente della consulta ambiente di Cervaro  e il comitato per il controllo . La conferenza dei servizi è stata aggiornata a  45-60 giorni.

Fare Verde sempre presente e sempre pronta a difendere l’interesse collettivo riceve   il giusto  riconoscimento  dalla popolazione.