Le ricette dello Chef Lorenzo Guarino

martedì 28 febbraio 2017

Gruppo Locale Fare Verde Valle di Comino.

Fare Verde in provincia di Frosinone si arricchisce di un nuovo Gruppo Locale ed infatti alla presenza del Presidente Provinciale è stata legittimata la nascita di Fare Verde Valle di Comino che è rappresentata da Piero Mancini. Il nuovo Gruppo Locale è già impegnato nella tutela del territorio  prestissimo farà parlare di se per due temi cari alla nostra Associazione: Energia e acqua.
La legittimazione del nuovo gruppo è stata perfezionata il 28 Febbraio 2017 dal Presidente Provinciale di Fare Verde Dott. Marco Belli e contemporaneamente sono arrivati i saluti di benvenuto dal Presidente Nazionale Avv. Francesco Greco e dal Presidente di Fare Verde Lazio Dott. Silvano Olmi.

Fare Verde Provincia di Frosinone
Piero Mancini




Fare Verde ONLUS è Associazione di Protezione Ambientale riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente ai sensi Art.13 L.349/86 – Decreto di riconoscimento n. 2080/SvS/DEC/2003 del 26 febbraio 2003 iscritta al registro delle organizzazioni di volontariato della Regione Lazio – sezione Ambiente, Natura, Animali dal 21/03/1994 ai sensi della Legge Regionale n.29/93 ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) ai sensi del Dlgs 460/97

mercoledì 15 febbraio 2017

Inquinamento dell'aria in Provincia di Frosinone - Mentre il medico studia il malato muore



Nei Comuni della provincia di Frosinone  c’è ancora chi si diverte a giocare con i numeretti mentre la Commissione UE ha dato il via alla seconda fase della procedura d'infrazione contro l'Italia e altri Paesi - Germania, Francia, Spagna e Gran Bretagna - per l'inquinamento eccessivo da biossido d'azoto (NO2) riscontrato nell'aria di tante città. Ai Paesi finiti nel mirino di Bruxelles (Italia compresa) è stato quindi inviato un parere motivato nel quale si contesta la violazione della direttiva UE del 2008 e si chiede di spiegare entro due mesi come intendono mettersi in regola.
Bruxelles sollecita quindi l'Italia  "ad agire per garantire una buona qualità dell'aria e salvaguardare la salute pubblica" ricordando che più di 400 mila cittadini muoiono prematuramente nell'UE ogni anno a causa della scarsa qualità dell'aria. In Europa milioni di persone, inoltre, soffrono di malattie cardiovascolari e respiratorie causate dall'inquinamento atmosferico. La legislazione dell'UE sulla qualità dell'aria ambiente (direttiva 2008/50/CE) stabilisce valori limite per gli inquinanti atmosferici, tra cui l'NO2; in caso avvengano superamenti, gli Stati membri sono tenuti ad adottare e attuare piani per la qualità dell'aria che stabiliscono misure adeguate a rimediarvi nel più breve tempo possibile. .
Il  problema reale dell'inquinamento dell'aria che in Provincia di Frosinone è stato trasformato dalla politica in una questione filosofica nell’interpretazione dei numeri come se una o più giornate ecologiche programmate con controlli inattuabili potessero risolvere la situazione. In Ciociaria l’emergenza ambientale della qualità dell’aria si affronta con esternazioni trionfalistiche di politici locali supportate dalla stampa che invece di avere un ruolo determinante nell’informazione si comporta come sostenitrice sfegatata di chi la spara più grossa. Fino a questo momento non è stata attuata alcuna soluzione fattiva e neppure una  capillare informazione  tanto è vero che la maggior parte della popolazione è convinta che in Ciociaria si continui a respirare aria buona.
I giornali per fare corretta informazione sull’inquinamento dell’aria potrebbero pubblicare giorno per giorno i dati di rilevamento delle centraline dell’Arpalazio  senza enfatizzare i pensieri stupendi dei politici locali che tra le altre cose sono ritenuti , da questa Associazione, corresponsabili dell’emergenza ambientale in corso in quanto non hanno  avuto la capacità di redigere nel passato remoto e recente programmi a medio e lungo termine per il risanamento dell’aria anche per paura di decisioni impopolari.
Per risolvere il problema dell’aria in Provincia di Frosinone non si possono aspettare   i provvedimenti a lungo termine decisi dal Ministero dell’Ambiente con il programma Mobidic , l’installazione di colonnine per la ricarica elettrica e gli incentivi. Sul nostro territorio ci si ammala ora , si  muore  e si morirà mentre verranno attuati i progetti di risanamento della qualità dell’aria. E'  per questo motivo  che Fare Verde  chiede alle Istituzioni locali di abbandonare le strane soluzioni adottate fino a questo momento e di iniziare a prendere decisioni drastiche in difesa della salute. Si propone quindi nell'immediato:  di sigillare tutte le caldaie per il riscaldamento domestico ad una temperatura di 19°C; di istituire isole pedonali in tutti i Comuni della Provincia di Frosinone senza deroghe alla circolazione eccezion fatta per gli automezzi di emergenza e di polizia; di effettuare rilevamenti termici dotandosi di ispettori ambientali volontari dotati di apposita strumentazione per il rilevamento termico, di permettere il traffico solo  nelle ore notturne e a targhe alterne per i veicoli più inquinanti, di imporre filtri per il riscaldamento domestico alle caldaie a biomassa entro 15 giorni pena il sequestro e il sigillo degli impianti termici domestici ed infine di sospendere le autorizzazioni e le licenze per sessanta giorni a tutte le attività produttive che ai controlli risulteranno irrispettose della normativa vigente e di riammetterle alla produttività solo dopo il loro adeguamento e senza deroghe. Di spendere il denaro che verrà acquisito, con le multe per l’inquinamento dell’aria , per incentivare localmente la produzione di energia pulita nelle scuole in modo da impartire con l’esempio una corretta educazione ambientale.
Non si può aspettare altro tempo perché il tempo è scaduto.




domenica 12 febbraio 2017

STRANGOLAGALLI (FR) - Via Farnete... ancora una perdita di acqua potabile

Strangolagalli (FR) - Oramai Fare Verde Provincia di Frosinone è diventata l'unico punto di riferimento per le popolazioni che risiedono sul territorio Provinciale ed infatti la gente esasperata dalla crisi idrica trova con la nostra Associazione l'unico modo per avere riparazioni veloci. Purtroppo, però, la nostra è una Associazione di volontariato che non percepisce NESSUN FINANZIAMENTO PUBBLICO e quindi con le poche risorse a disposizione possono essere evase solo poche richieste perché gli spostamenti per le verifiche delle segnalazioni vengono sopportati esclusivamente dai nostri volontari per l'Ambiente. Questa è la volta di via Farnete a Strangolagalli dove da giorni c'è una copiosa perdita di acqua potabile dall'acquedotto Comunale che come spesso avviene si è ripresentata puntuale dopo una riparazione avvenuta da poco tempo. Acqua che invece di andare nei rubinetti delle famiglie finisce nei fossi seguendo quell'insolito destino che accomuna troppi fatti del genere sul territorio della Provincia di Frosinone. Ancora una volta Fare Verde ricorda ad ACEA che il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare le ha dato precise indicazioni per riferire alla nostra Associazione, portatrice di interesse Collettivo, su quanto è stato fatto e su quanto è stato programmato per risolvere l'uso insostenibile delle risorse idriche e per la depurazione delle acque reflue urbane. Indicazioni decisamente disattese da ACEA Ato5 Spa che evidentemente non ha nessun argomento se non quello propagandistico su questioni di rilevante interesse pubblico e ambientale tanto è vero che è stata capace di trasformare a caro prezzo l'acqua bene comune in acqua bisogno comune con arroganza e con discriminazione nei confronti di tutti i Ciociari.



lunedì 6 febbraio 2017

Pulizia della Strada Regionale 214 Ferentino/Sora


Fare Verde finalmente ha avuto il piacere di constatare il grande intervento di pulizia che è in corso sullla superstada Regionale Ferentino Sora ed infatti gli addetti alla manutenzione hanno dovuto ripulire quanto è stato abbandonato dagli automobilisti incivili lungo gli argini della superstrada.
La mancanza di senso civico è stata capace di trasformare l’ingresso della Ciociaria in un ricettacolo di rifiuti sparsi in ogni dove lungo la strada di collegamento tra l’autostrada A1 e Sora.
Fare Verde raccomanda agli automobilisti un maggior senso di responsabilità e mostra il suo plauso all'ASTRAL Ente gestore del tratto stradale ricordando a tutti che le risorse usate per l’opera di pulizia straordinaria alla fine dei conti verranno pagate da tutti a prescindere dal fatto che si transiti su quella strada oppure no.
La nostra Associazione suggerisce infine l’installazione di trappole fotografiche nei luoghi di abbandono dei rifiuti in modo che possano essere puniti tutti quelli che distruggono il decoro della strada che oltre a fungere da collegamento rappresenta la vera entrata nella Provincia di Frosinone. Raccogliere una quantità enorme di rifiuti solidi urbani non è normale visto che oramai la maggior parte dei Comuni Ciociari attua la raccolta differenziata e quindi c’è la volontà di sporcare in una sorta di deviazione che diventa davvero incomprensibile.
Fare Verde Provincia di Frosinone.











sabato 4 febbraio 2017

Frosinone: La caccia è chiusa.

Il 31 Gennaio 2017 è arrivata la chiusura della stagione venatoria 2016/2017 ma come in tutte le disposizioni all'Italiana maniera è rimasta aperta nel Lazio fino al 9 Febbraio per il colombaccio, la cornacchia e la ghiandaia. Fare Verde ogni anno stila l'elenco dei morti e dei feriti tra gli esseri umani in tutta Italia: Sono 31 le morti accertate tra i cacciatori colpiti da proietti o deceduti per cause collegate; 42 sono i cacciatori rimasti feriti durante la stagione venatoria e 6 sono gli ignari cittadini rimasti feriti. Fare Verde analizza brevemente i dati rispetto alla passata stagione venatoria: i decessi sono in contrazione per numero e sono passati da 38 a 31 come è in contrazione il numero dei feriti che passa da 84 a 48. La caccia si conferma un'attività per anziani in cerca di emozioni forti che vogliono uscire dalla noia mortale del declino della vita tanto è vero che attualmente, la maggior parte dei cacciatori ha un'età compresa tra i 65 e i 78 anni con  l'età media dei cacciatori in aumento. Questo ultimo dato è confortante perché vuol significare che le aspettative di vita venatoria per i cacciatori è ridotta e legata agli acciacchi senili. Ciò spiega anche il numero in contrazione degli incidenti di caccia in quanto la scarsa attitudine fisica dei cacciatori li ha portati ad una attività venatoria sedentaria (postazione fissa) che di fatto riduce le possibilità legate al numero delle probabilità di azioni maldestre e contrarie alla vita in quanto sono sempre meno i cacciatori che vagano per le campagne per problemi legati alla deambulazione e al vigore fisico. Fare Verde si augura infine che lo Stato e le  Regioni in attesa di un auspicabile stop definitivo e perpetuo alla caccia mettano mano al comparto con calendari di divieto ad anni alterni su tutto i territori regionali per permettere il ripopolamento naturale degli animali selvatici. Nel frattempo diventa indispensabile la necessità di disciplinare l'età massima per la caccia con prove attitudinali per l'uso delle armi da sostenere anno per anno riservate ai cacciatori con età superiore ai 70 anni. Prove attitudinali che dovrebbero essere a pagamento, e da sostenere sotto lo stretto controllo dello Stato, per accertare la conoscenza delle leggi sulle pratiche venatorie e disciplinare precise limitazioni sul calibro dell'arma da usare rispetto alla capacità fisica in modo di mettere in condizione i nonnetti di non essere letali.