Le ricette dello Chef Lorenzo Guarino

sabato 22 giugno 2019

San Vittore del Lazio - Latermusto, la fabbrica del CANCRO attiva 24 ore sui 24

La discarica abusiva Latermusto a San Vittore del Lazio è entrata in quel limbo spazio temporale che siamo capaci di realizzare solo in Italia. Dal 2002 sotto sequestro dell'Autorità Giudiziaria è considerata come discarica  pericolosa per la salute degli esseri umani e per l'Ambiente.  Nonostante ciò e siccome al peggio non c'è mai fine  sembra dimenticata come se quei cumuli di Cromo Esavalente fossero composti da materiale innocuo.
L'Arpa Lazio più volte ha evidenziato la sua pericolosità per la messa in sicurezza non ottimale, il Comune è perfettamente al corrente che le 5000 Tonnellate di Cromo Esavalente sono capaci di sterminare l'intera popolazione della nostra provincia perchè provoca  il cancro. La Regione Lazio lo sa, la Provincia anche e la discarica lì giace come se nulla fosse. L'Autorità Giudiziaria ne è a perfetta conoscenza e allora Viva Dio ma nessuno può far finta di cadere dalle nuvole se poi le persone si ammalano di CANCRO.
Ora tocca a Fare Verde ricordare alle Autorità Nazionali che la discarica Later Musto va bonificata senza se e senza ma. Visto che tutte le autorità civili sono al corrente della situazione e che anche l'Autorità Giudiziaria conosce il problema sono rimaste solo due opportunità:

1) Rivolgerci a Sua Santità per informarlo della questione ;

2) Ricorrere al Tribunale Europeo per i diritti dell'uomo e piantare una grana internazionale che non finisce più,

Quindi è il momento dell'ultimatum:
 Se entro la settimana prossima  non si avranno notizie di azioni concrete i responsabili che hanno permesso a quella fabbrica di CANCRO di restare attiva sul territorio del Comune di San Vittore del Lazio saranno deferiti al CEDU   per la lentezza dei procedimenti.

Intanto Fare Verde pubblica  il link di un video amatoriale che ben rappresenta la situazione attuale  anche se è vecchio di  anni:
 Discarica di rifiuti pericolosi Latermusto a San Vittore del Lazio (FR)



Siccome in provincia di Frosinone non ci facciamo mancare nulla è chiaro che la copertura dello stabile è in eternit.

martedì 18 giugno 2019

Inceneritore Marangoni - Fare Verde chiede buonsenso al Ministro Costa.

La  Valle del Sacco sembra colpita da una maledizione e non riesce a stare tranquilla nonostante  i problemi  per la qualità dell’aria,  per l’inquinamento incancrenito, per la schiuma nel fiume Sacco, per l’insufficiente depurazione delle acque reflue civili e industriali e per quanto altro lo scibile umano riesca ad immaginare. Insomma in questo marasma che si traduce in vero attentato alla salute degli esseri umani come se nulla fosse si cerca di riavviare l’inceneritore della Marangoni per bruciare pneumatici  fuori uso.
Come dire al peggio non c’è mai fine nella classica rappresentazione che c’è tra il dire e il fare di un Governo del cambiamento che in provincia di Frosinone non sta cambiando nulla.  La situazione drammatica della Valle del Sacco avrebbe dovuto spingere il Governo ad  avocare a se stesso ogni decisione sul sito SIN Valle del Sacco e invece è lo stesso Governo che lascia decidere ad altri come se il fatto non fosse il suo. Fare Verde non  può rimanere in silenzio di fronte all’ennesima catastrofe annunciata per la qualità dell’aria e si appella al Ministro Costa chiedendogli di usare quel buonsenso che  fino a questo momento è mancato.
" Caro Ministro, la riteniamo persona di buonsenso e allora le chiediamo di negare con tutte le sue forze la riaccensione dell'inceneritore Marangoni nel rispetto della vita. Fare Verde resta  a Sua disposizione   ma non vuole contare  i decessi per la pessima qualità dell'aria."
Invece di bruciare gli pneumatici bisogna riciclarli attraverso i consorzi obbligatori per farne materia prima seconda.
 Attraverso la triturazione e  con processi criogenici  si ottiene materia prima seconda con cui realizzare
   Superfici drenanti per campi di erba sintetica, condotte idriche e asfalti;  Superfici anti trauma per aree gioco e pavimentazioni sportivi;   Pavimentazioni anti sdrucciolo;   Isolanti;   Accessori per arredo urbano e stradale (dossi di rallentamento, cordoli, paletti);  Componenti per infrastrutture viarie, tranviarie e portuali (anti vibranti per rotaie; paracolpi per banchine);   Materassi per allevamenti;  Manufatti vari (componenti e accessori per auto; fasce e ruote piene per macchine industriali, per  pattini, per carriole; rivestimenti; suole per calzature e  articoli di cancelleria). Tutto in linea con le direttive Europee.
Abbandonare l’incenerimento in tutta la provincia di Frosinone per migliorare la qualità dell’aria ed evitare il tristissimo fenomeno delle morte precoci oltre ad essere un obbligo civile  e religioso è comunque un obbligo dettato dal codice penale perché l’omicidio resta pur sempre un crimine punito dalla legge ed è solo questione di tempo perché  ogni assassino  pagherà il suo crimine.


sabato 15 giugno 2019

San Biagio Saracinisco - Un forno crematorio senza informazioni ambientali alla popolazione

Risulta chiaro che l'amministrazione comunale  del Comune di San Biagio Saracinisco non ha compreso bene il   DECRETO LEGISLATIVO 19 agosto 2005, n. 195 Attuazione della direttiva 2003/4/CE sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale che contempla le informazioni ambientali ed infatti sul sito del Comune non c'è nulla di scritto sulle decisioni che il comune vorrebbe prendere per la costruzione di un forno crematorio. La popolazione ha il diritto di sapere le condizioni Ambientali che hanno portato in consiglio comunale il punto all'ordine del giorno che prevede le decisioni da prendere per la realizzazione di un forno crematorio.  
Il  decreto  legge  prevede appunto la pubblicazione di qualsiasi informazione disponibile in forma scritta, visiva, sonora, elettronica od in qualunque altra forma materiale concernente:
  • lo stato degli elementi dell'ambiente, quali l'aria, l'atmosfera, l'acqua, il suolo, il territorio, i siti naturali, compresi gli igrotopi, le zone costiere e marine, la diversità biologica ed i suoi elementi costitutivi, compresi gli organismi geneticamente modificati, e, inoltre, le interazioni tra questi elementi;
  • fattori quali le sostanze, l'energia, il rumore, le radiazioni od i rifiuti, anche quelli radioattivi, le missioni, gli scarichi ed altri rilasci nell'ambiente, che incidono o possono incidere sugli elementi dell'ambiente, individuati al numero 1);
  • le misure, anche amministrative, quali le politiche, le disposizioni legislative, i piani, i programmi, gli accordi ambientali e ogni altro atto, anche di natura amministrativa, nonché le attività che incidono o possono incidere sugli elementi e sui fattori dell'ambiente di cui ai numeri 1) e 2), e le misure o le attività finalizzate a proteggere i suddetti elementi;
  • le relazioni sull'attuazione della legislazione ambientale;
  • le analisi costi-benefici ed altre analisi ed ipotesi economiche, usate nell'ambito delle misure e delle attività di cui al numero 3);
lo stato della salute e della sicurezza umana, compresa la contaminazione della catena alimentare, le condizioni della vita umana, il paesaggio, i siti e gli edifici d'interesse culturale, per quanto influenzabili dallo stato degli elementi dell'ambiente di cui al punto 1) o, attraverso tali elementi, da qualsiasi fattore di cui ai punti 2) e 3)
Fare Verde non può e non deve lasciare la presa su un territorio che è compreso nel Parco Nazionale d'Abruzzo e Molise che ha caratteristiche paesaggistiche, Ambientali e di Biodiversità uniche come non può ascoltare le voci dissonanti di alcuni cittadini che per rivalse personali odiano la Natura,  il Parco e il luogo in cui vivono tanto da volerlo distruggere con considerazioni fasulle  e mercenarie. Non si può tollerare chi  cerca di favorire anche a parole  un forno crematorio che di certo non servirà alla popolazione locale che è oramai da considerare numericamente esigua. La nostra Associazione deve dare voce a chi non ha voce e chiedere il rispetto dell'Ambiente a qualsiasi costo anche se ci sarà battaglia legale e la battaglia dovesse durare per decenni. San Biagio Saracinisco ha una vocazione Ambientale che non può essere sconvolta da affaristi della Campania che di tanto in tanto provano con i Comuni della Valle di Comino ad installare attività insalubri per il proprio tornaconto economico promettendo incassi per le casse comunali  senza fornire la  benché minima informazione alla popolazione su quelle che saranno poi le conseguenze per la salute e per il territorio. La popolazione di San Biagio Sracinisco deve essere consapevole che nel loro Comune di poche anime i decessi sono in media 6 (SEI) l'anno e che il numero delle persone che decidono di farsi cremare quindi è quasi nullo o nullo. Il Comune non si può comportare in modo strano e perfettamente disallineato alle esigenze della popolazione o ancora meglio non si può comportare in modo dissociato dalla realtà . Di fatto e inconfutabilmente il sindaco di San Biagio Saracinisco solo nell'esaminare quella proposta scellerata  si sta comportando come se volesse acquistare una Ferrari non avendo nessuna strada dove farla camminare.
Risulta chiaro quindi che di fronte ad una NON necessità della popolazione, di fronte alla mancanza di informazioni ambientali e di fronte all'inutilità  per la popolazione il forno crematorio servirà solo come attività lucrativa per l'azienda che lo vuole installare. La popolazione di San Biagio Saracinisco si dovrebbe chiedere perché un'azienda della Campania ha scelto il Comune di San Biagio Saracinisco per installare un forno crematorio e non si è rivolta in modo meno complicato ad uno dei 550 (cinquecentocinquanta) Comuni della Campania. La risposta è semplice: L'azienda sa benissimo che non riceverà mai le autorizzazioni ad installare un forno crematorio perché troverebbe la resistenza della popolazione ad un'attività inquinante.  Se in altri Comuni non danno le autorizzazioni ci sono ragioni chiare che il Comune di San Biagio Saracinisco dovrebbe fornire alla popolazione in modo altrettanto chiaro. Il Comune non informa la popolazione in modo adeguato e Fare Verde si mette di traverso e quando accade una cosa del genere ci sono poche speranze per chiunque e questo deve essere ben chiaro soprattutto per l'azienda Campana che può benissimo andare dove deve andare. San Biagio Saracinisco non è terra di conquista e Fare Verde farà anche l'impossibile per evitare qualsiasi nuova forma di inquinamento su un territorio meraviglioso.



3) le misure, anche amministrative, quali le politiche, le disposizioni legislative, i piani, i programmi, gli accordi ambientali e ogni altro atto, anche di natura amministrativa, nonche' le attivita' che incidono o possono incidere sugli elementi e sui fattori dell'ambiente di cui ai numeri 1) e 2), e le misure o le attivita' finalizzate a proteggere i suddetti elementi; 4) le relazioni sull'attuazione della legislazione ambientale; 5) le analisi costi-benefici ed altre analisi ed ipotesi economiche, usate nell'ambito delle misure e delle attivita' di cui al numero 3);
3) le misure, anche amministrative, quali le politiche, le disposizioni legislative, i piani, i programmi, gli accordi ambientali e ogni altro atto, anche di natura amministrativa, nonche' le attivita' che incidono o possono incidere sugli elementi e sui fattori dell'ambiente di cui ai numeri 1) e 2), e le misure o le attivita' finalizzate a proteggere i suddetti elementi; 4) le relazioni sull'attuazione della legislazione ambientale; 5) le analisi costi-benefici ed altre analisi ed ipotesi economiche, usate nell'ambito delle misure e delle attivita' di cui al numero 3);
3) le misure, anche amministrative, quali le politiche, le disposizioni legislative, i piani, i programmi, gli accordi ambientali e ogni altro atto, anche di natura amministrativa, nonche' le attivita' che incidono o possono incidere sugli elementi e sui fattori dell'ambiente di cui ai numeri 1) e 2), e le misure o le attivita' finalizzate a proteggere i suddetti elementi; 4) le relazioni sull'attuazione della legislazione ambientale; 5) le analisi costi-benefici ed altre analisi ed ipotesi economiche, usate nell'ambito delle misure e delle attivita' di cui al numero 3);

martedì 11 giugno 2019

PIGLIO - Un atto di amore per il Convento San Lorenzo (Uno dei tesori del Lazio)

Fare Verde Piglio è uno di quei gruppi di Volontari dell’Ambiente di poche parole che si contrappongono a fatti concreti. In men che non si dica senza nessuna pubblicità è riuscito a valorizzare uno dei tesori del Lazio curandone il verde  come sanno fare solo gli abitanti del Piglio.

I Volontari dell’Ambiente il  giorno 11.6.2019 armati di decespugliatori e tosa erba hanno sistemato il verde del  Convento dedicato a San Lorenzo che la leggenda vuole fondato da San Francesco e che ha ospitato per tanto tempo il Beato Andrea Conti e San Massimiliano Kolbe.

La squadra d’azione di Fare Verde  capitanata da Nicola Cervo  formata esclusivamente dagli abitanti del Piglio in meno di 4 ore ha fatto tornare allo splendore di sempre quella struttura unica per bellezza che è collocata appena sopra al centro storico del Piglio. Fra tutti i volontari non si può fare a meno  di menzionare l’attivismo  del giovanissimo Carlo Cervo di 15 anni  che è una vera e genuina  promessa della nostra Associazione di protezione Ambientale nel Nord della provincia di Frosinone.

L’appello di Cristina Tomeo Commissario di  Fare Verde Piglio: Iscrivetevi alla nostra Associazione e insieme curiamo la nostra terra. Contattate il Gruppo di Fare Verde Piglio e partecipate a quella vita sana che in altri posti è impossibile.  Solo mantenendo e curando la Natura, l’Ambiente e la Biodiversità possiamo  avere una migliore qualità della vita.