Il 31 Gennaio 2017 è arrivata la chiusura della stagione venatoria
2016/2017 ma come in tutte le disposizioni all'Italiana maniera è
rimasta aperta nel Lazio fino al 9 Febbraio per il colombaccio, la
cornacchia e la ghiandaia. Fare Verde ogni anno stila l'elenco dei morti
e dei feriti tra gli esseri umani in tutta Italia: Sono 31 le morti accertate tra i
cacciatori colpiti da proietti o deceduti per cause collegate; 42 sono i
cacciatori rimasti feriti durante la stagione venatoria e 6 sono gli
ignari cittadini rimasti feriti. Fare Verde analizza brevemente i dati
rispetto alla passata stagione venatoria: i decessi sono in contrazione
per numero e sono passati da 38 a 31 come è in contrazione il numero
dei feriti che passa da 84 a 48. La caccia si conferma un'attività per
anziani in cerca di emozioni forti che vogliono uscire dalla noia
mortale del declino della vita tanto è vero che attualmente, la maggior
parte dei cacciatori ha un'età compresa tra i 65 e i 78 anni con l'età
media dei cacciatori in aumento. Questo ultimo dato è confortante perché vuol
significare che le aspettative di vita venatoria per i cacciatori è
ridotta e legata agli acciacchi senili. Ciò spiega anche il numero in
contrazione degli incidenti di caccia in quanto la scarsa attitudine
fisica dei cacciatori li ha portati ad una attività venatoria sedentaria
(postazione fissa) che di fatto riduce le possibilità legate al numero
delle probabilità di azioni maldestre e contrarie alla vita in quanto
sono sempre meno i cacciatori che vagano per le campagne per problemi
legati alla deambulazione e al vigore fisico. Fare Verde si augura
infine che lo Stato e le Regioni in attesa di un auspicabile stop
definitivo e perpetuo alla caccia mettano mano al comparto con calendari
di divieto ad anni alterni su tutto i territori regionali per
permettere il ripopolamento naturale degli animali selvatici. Nel
frattempo diventa indispensabile la necessità di disciplinare l'età
massima per la caccia con prove attitudinali per l'uso delle armi da
sostenere anno per anno riservate ai cacciatori con età superiore ai 70
anni. Prove attitudinali che dovrebbero essere a pagamento, e da
sostenere sotto lo stretto controllo dello Stato, per accertare la
conoscenza delle leggi sulle pratiche venatorie e disciplinare
precise limitazioni sul calibro dell'arma da usare rispetto alla
capacità fisica in modo di mettere in condizione i nonnetti di non
essere letali.
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