Fare Verde Monte San Giovanni Campano - La Comunità Scientifica risponde
all'appello di Fare Verde e invia i dati scientifici sulla presenza del
Capriolo nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise dove sono state
seguite ricerche scientifiche protratte nel tempo sulla densità della
popolazione del Capriolo. La nota che ci è giunta dalla Dott.
Responsabile dell'Area Scientifica del Parco recita: "Secondo i nostri
lavori con il metodo del pellet count la densità media di caprioli
è di 0,3 caprioli/100 ha. Questa media deriva dai lavori di
monitoraggio con il metodo indicato fatti negli anni
2007,2008,2010,2012" e continua " Ovviamente tali dati sono riferibili
all’area parco e non alla sua ZPE. Secondo le stime presentate dall’ATC
la densità del capriolo sarebbe aumentata dal 2010 ad oggi mentre a noi
risulta esattamente il contrario." Fare Verde vuole ricordare che il
Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise rappresenta un'area di
contiguità con quella dell'ATC di Frosinone e l'enorme discrepanza che
si evince dal censimento commissionato dai cacciatori e realizzato con i
cacciatori è in netto
contrasto con la metodica scientifica, con il buonsenso e ci appare
perfino grottesco. Va bene che in Italia è di moda il fenomeno
dell'immigrazione ma che la Provincia di Frosinone sia diventata un
centro di accoglienza per Caprioli questo non ci era dato saperlo.
Un censimento che supera del 3.660 % i dati scientifici crea puntuale meraviglia. Il risultato ottenuto con il metodo usato per la ricerca scientifica nell'area di contiguità Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise da come risultato 0,3 caprioli per 100 ha mentre il censimento realizzato dall'ATC gestito dai cacciatori con l'aiuto di squadre di cacciatori da risultati maggiori di 10 caprioli ed arriva perfino ad indicarne 11,28 per 100 ha. Una discrepanza effettiva del 3660 %. Un dato che l'ISPRA deve rivedere perchè non siamo tutti jacques Bonhomme e sono tanti i professionisti che stanno studiando il caso.
Un censimento che supera del 3.660 % i dati scientifici crea puntuale meraviglia. Il risultato ottenuto con il metodo usato per la ricerca scientifica nell'area di contiguità Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise da come risultato 0,3 caprioli per 100 ha mentre il censimento realizzato dall'ATC gestito dai cacciatori con l'aiuto di squadre di cacciatori da risultati maggiori di 10 caprioli ed arriva perfino ad indicarne 11,28 per 100 ha. Una discrepanza effettiva del 3660 %. Un dato che l'ISPRA deve rivedere perchè non siamo tutti jacques Bonhomme e sono tanti i professionisti che stanno studiando il caso.
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