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lunedì 17 aprile 2017

L'incapacità del Comune di ROMA è ai danni della Provincia di Frosinone

Sono più di TRENTA ANNI che Fare Verde si batte contro l'incenerimento dei rifiuti ed ancora oggi la Regione Lazio si ostina a continuare la sua avventura senza ritorno autorizzando l'aumento dei rifiuti bruciabili. Caso emblematico è quello della Provincia di Frosinone che incolpevolmente si ritrova a bruciare anche i rifiuti di Roma che è palesemente INCAPACE. Per questo motivo Fare Verde Provincia di Frosinone dedica questo argomento al Sindaco di Roma Virginia Raggi e all'Assessore all'Ambiente della Regione Lazio Mauro Buschini che predicano bene mentre razzolano malissimo ai danni della Ciociaria che subisce il danno ambientale e alla salute. Da tanto tempo  esistono modalità di gestione dei rifiuti, alternative a quella dell'incenerimento. Soluzioni che sono già una realtà in molte nazioni europee, così come nel resto del mondo. Fare Verde per memoria del Sindaco Virginia Raggi e per quella dell'Assessore Buschini Mauro elenca le alternative all'incenerimento dei rifiuti  anche se sono TRENTA ANNI che le predica:

Alternativa 1 all’incenerimento dei rifiuti: riduzione e decostruzione

I rifiuti che possono essere smaltiti con più facilità sono quelli che non vengono prodotti. Un’ovvietà, sicuramente, ma anche una grande verità.
La prima soluzione alternativa all’incenerimento risulta essere quindi una riduzione dei rifiuti. Come ha fatto Berlino, che in sei mesi ha tagliato la sua produzione del 50%.
Come fare? Riducendo gli imballaggi e l’utilizzo di prodotti usa e getta.
Con la decostruzione si intende il metodo per separare e  i rifiuti composti da  beni durevoli, mobili, porte, finestre, materiali in legno, in ceramica e manufatti edilizi vengono riparati, riutilizzati e venduti. Questa tipologia di materiali che costituisce circa il 3% del totale degli scarti riveste però un grande valore economico che può essere valorizzato attraverso la costituzione di imprese locali a significativa resa occupazionale come molte esperienze del nord America ed in Australia ci dimostrano

Alternative all’incenerimento dei rifiuti  2: riuso

La seconda alternativa all’incenerimento è costituita dal riuso. Come ha fatto la Regione Piemonte che ha promosso l’utilizzo di prodotti alla spina. Dai generi alimentari, ai prodotti per la pulizia della casa.
Incentivare il vuoto-a-rendere, come avviene in molte città  dell’Europa, potrebbe essere la strada giusta da percorrere. E si può fare non solo con il vetro, ma anche con vari altri materiali.

Alternative all’incenerimento dei rifiuti  3: il compostaggio

Il compostaggio consente di trattare le parti di rifiuto umido (che rappresentano da sole il 30-40% dei rifiuti totali) e di riutilizzarle come concime biologico in agricoltura.
Un’alternativa intelligente che potrebbe essere incentivata attraverso il compostaggio domestico e di prossimità.

Alternativa all’incenerimento dei rifiuti  4: porta a porta

Il porta a porta, unito al compostaggio, ha permesso ad alcune città italiane , a un riciclo totale dei rifiuti dell’80%.
Il porta a porta, però, prevede un’educazione dei cittadini al riciclaggio. Questo consente di gestire in maniera intelligente i rifiuti e di eliminare i cassonetti dalle strade.
Gli impianti di incenerimento esistenti andrebbero dunque convertiti al riciclo dei rifiuti e ad impianti di compostaggio. Ed è proprio in questa direzione che dovrebbero essere spesi i nuovi investimenti per evitare l'inquinamento dell'aria e per evitare di costruire nuove discariche per i rifiuti speciali prodotti dagli inceneritori.

Alternative all’incenerimento 5: TMB a freddo

La parte non riciclata ( che può così variare dal 20% al 30% ) può essere trattata con il TMB (Trattamento Meccanico Biologico) a freddo e quindi non produrrà CDR ( Combustibile Derivato dai Rifiuti).
Il TMB si compone di due fasi distinte.
La prima fase consiste nel trattamento "meccanico" che permette di differenziare ulteriormente i rifiuti.
La parte secca del rifiuto viene quindi separata, depurando la frazione organica da sostanze estranee alla sua stessa natura.
La seconda fase prende il nome di “biologica” ed ha lo scopo di stabilizzare la frazione organica e renderla impiegabile per usi non agricoli  o come materiale per il recupero paesaggistico di aree degradate, riempimento dei manti stradali o delle vecchie cave. Lo scopo finale è quello di rendere inerti i materiali organici attivi in modo da ridurre del 90% il loro impatto ambientale.

Corollario all'incenerimento dei rifiuti: 
Fungono da volano, contro l'incenerimento dei rifiuti, a favore dell'economia circolare  i Consorzi obbligatori per il recupero delle materie prime seconde, gli Acquisti Verdi (GPP) per le pubbliche amministrazioni, l'educazione Ambientale e l'amor proprio dei Cittadini che dovrebbero avere a cuore l'Ambiente in cui vivono e la loro salute.

Fare Verde spera infine che sia il Sindaco di Roma Virginia Raggi che l'Assessore all'Ambiente per una questione di ONESTA' intellettuale prendano la saggia decisione di andare ad abitare nel Comune di San Vittore del Lazio per condividere con la popolazione l'aria respirata.
La Provincia di Frosinone non può morire di mal d'aria per il menefreghismo di chi è INCAPACE di gestire la filiera dei rifiuti.



 

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