🌿 Attenzione alle piante vietate: ecco quali sono e cosa si rischia
In Italia esistono diverse specie vegetali la cui coltivazione è vietata per legge. Chi le possiede nel proprio giardino, orto o anche in casa, rischia sanzioni severe. Vediamo insieme quali sono queste piante e perché è importante conoscerle.
🚫 Piante vietate: non solo stupefacenti
Quando si parla di piante proibite, si pensa spesso a quelle da cui si ricavano sostanze stupefacenti. In realtà, il divieto riguarda anche molte specie esotiche invasive, capaci di danneggiare l’ambiente, la biodiversità e persino la salute umana. Il Regolamento europeo n. 1143/2014 Normativa Comunitaria stabilisce precise disposizioni per limitarne la diffusione. Queste piante, spesso introdotte volontariamente o accidentalmente, si sono radicate nel nostro territorio e, secondo gli esperti, vanno monitorate o estirpate per evitare gravi conseguenze ecologiche. La loro elevata capacità di adattamento e propagazione le rende particolarmente pericolose.
📋 Quali sono le piante vietate?
L’Unione Europea ha stilato un elenco di specie vegetali esotiche invasive vietate in tutti i Paesi membri. Queste piante possono:
Alterare gli ecosistemi naturali
Competere con le specie autoctone
Causare danni economici all’agricoltura e alla silvicoltura
Rappresentare un rischio per la salute pubblica
In Italia, il riferimento normativo è il Decreto legislativo n. 230/2017, che vieta la detenzione, coltivazione e commercializzazione di tali specie. L’elenco viene aggiornato periodicamente e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Attualmente sono in vigore quattro liste comunitarie, per un totale di 88 specie vietate tra animali e piante.
Le Regioni possono introdurre ulteriori restrizioni.
Ecco 10 piante vietate tra le più diffuse :
| Nome comune | Nome scientifico |
|---|---|
| Ambrosia | Ambrosia artemisiifolia |
| Balsamina ghiandolosa | Impatiens glandulifera |
| Forbicina frondosa | Bidens frondosus |
| Giacinto d’acqua | Eichhornia crassipes |
| Panace di Mantegazza | Heracleum mantegazzianum |
| Peste d’acqua di Nuttal | Elodea nuttallii |
| Porracchia a grandi fiori | Ludwigia grandiflora |
| Pueraria | Pueraria lobata |
| Rabarbaro gigante | Gunnera tinctoria |
| Topinambur | Helianthus tuberosus |
Chi ne è in possesso deve segnalarlo al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica tramite l’apposito portale al link Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
Sono previste deroghe solo per scopi scientifici, di ricerca o medici, previa autorizzazione ministeriale. In alcuni casi è consentita la coltivazione in confinamento, con misure di contenimento rigorose.
⚖️ Cosa si rischia
Chi coltiva, vende o introduce nell’ambiente una pianta vietata può incorrere in:
Arresto fino a 3 anni
Ammenda da 10.000 a 150.000 euro
Confisca o distruzione degli esemplari, senza diritto a indennizzo
È prevista una riduzione della pena di un terzo se il fatto è commesso per colpa, ad esempio se il venditore ha ingannato l’acquirente. Tuttavia, non conoscere la legge non è una giustificazione: è responsabilità di tutti informarsi. In genere, queste piante non si trovano nei canali di vendita tradizionali e hanno un prezzo elevato, il che dovrebbe far scattare un campanello d’allarme anche per chi non è esperto di botanica.
Gunnera Tinctoria (Rabarbaro Gigante) |
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