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martedì 26 aprile 2022

AMBIENTE -Il consumo del suolo, con la velocità attuale, entro il 2030 costerà la metà dell'intero PNRR.

Fare Verde Provincia di Frosinone fa il punto della situazione con  dati pubblicati dal SNPA (Sistema Nazionale di Protezione Ambientale)  per la   valutazione dei principali servizi eco sistemici forniti  dal suolo e persi a causa delle nuove coperture artificiali. La valutazione viene effettuata per la produzione agricola, la produzione di legname, lo stoccaggio del carbonio, il controllo dell’erosione, l’impollinazione, la regolazione del microclima, la rimozione di particolato e ozono, la disponibilità dell’acqua,  la sua  purificazione  e la regolazione del ciclo idrologico, cui si aggiunge la qualità degli habitat ,lo stato degli ecosistemi e dei loro servizi.

 Le aree perse in Italia dal 2012 avrebbero garantito la fornitura complessiva di 4 milioni e 155 mila quintali di prodotti agricoli e l’infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua di acqua che ora, scorrendo in superficie, non sono più disponibili per la ricarica delle falde e aggravano la pericolosità idraulica dei nostri territori. 

Nello stesso periodo, la perdita della capacità di stoccaggio del carbonio di queste aree (circa tre milioni di tonnellate) equivale, in termini di emissione di CO2, a quanto emetterebbero oltre un milione di autovetture per più di 2 milioni di volte il giro della terra. 

Il consumo del suolo  produce anche un danno economico  che supera i 3 miliardi di Euro ogni anno, a causa della perdita dei servizi eco sistemici del suolo. Le nuove coperture artificiali non sono l’unico fattore di degrado del suolo e del territorio, che è soggetto a diversi processi (altri cambiamenti di uso del suolo, perdita di produttività, di carbonio organico e di habitat, frammentazione, erosione, etc.). 

Considerando i costi annuali medi dovuti alla perdita di servizi eco sistemici, sia per la componente legata ai flussi, sia per la componente legata allo stock, si può stimare, se fosse confermata la velocità media 2012-2020 anche nei prossimi 10 anni e quindi la crescita dei valori economici dei servizi eco sistemici persi, un costo cumulato complessivo, tra il 2012 e il 2030, compreso tra 81,5 e 99,5 miliardi di Euro, praticamente la metà dell’intero Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).




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