Fare Verde Provincia di Frosinone non a caso ha usato il termine compostabile per distinguere le plastiche biodegradabili da quelle compostabili che vengono usate nell'asporto.
Il materiale organico compostabile è tale quando necessita di essere trattato con il processo di compostaggio, per essere riciclato correttamente.
Il compostaggio è un procedimento di riciclaggio dei rifiuti organici che consente di facilitare la scomposizione degli elementi naturali di un materiale trasformandolo in compost imitando quello che avviene in Natura . Questo processo di biotrasformazione aerobica produce un materiale simile al terriccio scuro che, opportunamente sanificato e stabilizzato, è ricco di sostanze nutritive, utili alla coltivazione. Dunque, un materiale compostabile, se riciclato nel modo corretto, si trasforma in un fertilizzante naturale e biologico utilizzabile nel giardinaggio, nel verde pubblico, come ammendante ecc.ecc.
Tuttavia, in particolare nel settore del packaging, i prodotti possono essere etichettati come “compostabili” solo se il processo è garantito nell’arco di 3 mesi e in un impianto di compostaggio industriale.
Cosa vuol dire? Significa che i prodotti che riportano la dicitura “compostabile” si riciclano sempre in modo naturale in un un ambiente controllato perchè alcuni materiali compostabili possono impiegare tempi diversi e comunque più lunghi prima di disperdersi in forme naturali nell’ambiente.
Le plastiche biodegradabili invece secondo la normativa europea UNI EN 13432:2002 possono essere etichettate come biodegradabili solo se il 90% della decomposizione avviene entro 6 mesi.
La differenza tra un prodotto compostabile e biodegradabile è sottile, ma sostanziale. Il packaging compostabile può essere trattato insieme ai rifiuti organici, mentre i prodotti, come le plastiche biodegradabili vanno gestite a parte.
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