Fare Verde si è rivolta direttamente alla Procura di Frosinone , al
Sig. Prefetto di Frosinone e all'Arpalazio Sez di Frosinone nel merito
dell'inceneritore di San Vittore del Lazio.
Alle Autorità è stato chiesto di attuare il principio di precauzione in quanto il territorio e la popolazione della Provincia di Frosinone sono rimasti vittima dell’emergenza ambientale causata dalle polveri sottili. E' stata evidenziata l'incoerenza del P.I.O. (Piano di Intervento Operativo) visto che la Regione Lazio ha autorizzato nuove emissioni dal termovalorizzatore (inceneritore) di San Vittore del Lazio e l’aumento di 24.000 Tonnellate annue di rifiuti da bruciare.
Fare Verde ha cercato le cause che hanno indotto il ripristino della linea dell'inceneritore e quindi non accetta le spedizioni di rifiuti dal Comune di Roma che per evidente incapacità gestionale di chi lo amministra riversa i rifiuti in Provincia di Frosinone come non può accettare che i rifiuti del Comune di Roma vengano bruciati nell'inceneritore di San Vittore del Lazio perché si producono emissioni che aggravano l'emergenza ambientale che ha già colpito la provincia di Frosinone.
Per questi motivi ha chiesto alla Magistratura Frusinate di bloccare le emissioni dell'inceneritore di San Vittore del Lazio con un intervento di rigore in modo che possano essere studiate le emissioni delle nanopolveri ritenute dalla scrivente Associazione di Protezione Ambientale dannose per la salute.
Il Principio di Precauzione Ambientale è sancito dal trattato UE vigente il cui principio interpretativo è sottolineato dalla Sentenza del Consiglio di Stato (sentenza 4227/2013) secondo il quale il principio di precauzione che “fa obbligo alle Autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire i rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per l’ambiente” , si distingue dal principio di prevenzione “ponendo una tutela anticipata rispetto alla fase dell’applicazione delle migliori tecniche”. L’applicazione del principio di precauzione fa sì “che ogni qual volta non siano conosciuti con certezza i rischi indotti da un’attività potenzialmente pericolosa, l’azione dei poteri debba tradursi in una prevenzione anticipata rispetto al consolidamento delle conoscenze scientifiche”.
Questo è il modo per stroncare lo scaricabarile delle responsabilità tra la Regione Lazio che autorizza le linee dell'inceneritore e il Comune di Roma. Diatriba riconosciuta pubblicamente dall'Assessore all'Ambiente della Regione Lazio Buschini che addossa le responsabilità al Comune di Roma e quindi al Sindaco Virginia Raggi perché invia in Ciociaria circa 300.000 tonnellate di rifiuti l'anno.
Tra i due litiganti la Ciociaria non può morire di mal d'aria per soddisfare le esigenze di entrambi i politici che ostentano ONESTA'.
Di seguito le foto della banda degli onesti che presto sarà invitata da Fare Verde a cambiare il domicilio nel Comune di San Vittore del Lazio che ospita l'inceneritore.
Alle Autorità è stato chiesto di attuare il principio di precauzione in quanto il territorio e la popolazione della Provincia di Frosinone sono rimasti vittima dell’emergenza ambientale causata dalle polveri sottili. E' stata evidenziata l'incoerenza del P.I.O. (Piano di Intervento Operativo) visto che la Regione Lazio ha autorizzato nuove emissioni dal termovalorizzatore (inceneritore) di San Vittore del Lazio e l’aumento di 24.000 Tonnellate annue di rifiuti da bruciare.
Fare Verde ha cercato le cause che hanno indotto il ripristino della linea dell'inceneritore e quindi non accetta le spedizioni di rifiuti dal Comune di Roma che per evidente incapacità gestionale di chi lo amministra riversa i rifiuti in Provincia di Frosinone come non può accettare che i rifiuti del Comune di Roma vengano bruciati nell'inceneritore di San Vittore del Lazio perché si producono emissioni che aggravano l'emergenza ambientale che ha già colpito la provincia di Frosinone.
Per questi motivi ha chiesto alla Magistratura Frusinate di bloccare le emissioni dell'inceneritore di San Vittore del Lazio con un intervento di rigore in modo che possano essere studiate le emissioni delle nanopolveri ritenute dalla scrivente Associazione di Protezione Ambientale dannose per la salute.
Il Principio di Precauzione Ambientale è sancito dal trattato UE vigente il cui principio interpretativo è sottolineato dalla Sentenza del Consiglio di Stato (sentenza 4227/2013) secondo il quale il principio di precauzione che “fa obbligo alle Autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire i rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per l’ambiente” , si distingue dal principio di prevenzione “ponendo una tutela anticipata rispetto alla fase dell’applicazione delle migliori tecniche”. L’applicazione del principio di precauzione fa sì “che ogni qual volta non siano conosciuti con certezza i rischi indotti da un’attività potenzialmente pericolosa, l’azione dei poteri debba tradursi in una prevenzione anticipata rispetto al consolidamento delle conoscenze scientifiche”.
Questo è il modo per stroncare lo scaricabarile delle responsabilità tra la Regione Lazio che autorizza le linee dell'inceneritore e il Comune di Roma. Diatriba riconosciuta pubblicamente dall'Assessore all'Ambiente della Regione Lazio Buschini che addossa le responsabilità al Comune di Roma e quindi al Sindaco Virginia Raggi perché invia in Ciociaria circa 300.000 tonnellate di rifiuti l'anno.
Tra i due litiganti la Ciociaria non può morire di mal d'aria per soddisfare le esigenze di entrambi i politici che ostentano ONESTA'.
Di seguito le foto della banda degli onesti che presto sarà invitata da Fare Verde a cambiare il domicilio nel Comune di San Vittore del Lazio che ospita l'inceneritore.
Il Sindaco di Roma |
L'Assessore all'Ambiente della Regione Lazio |
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