Le ricette dello Chef Lorenzo Guarino

martedì 9 maggio 2017

IL TURISMO IN CIOCIARIA. NUOVE OPPORTUNITA' DI SVILUPPO/2


A distanza di un mese continuiamo la ricerca dei territori ciociari ricchi di storia e cultura. In questo secondo articolo vogliamo proporre un comune davvero particolare: Cassino. 



L'ambito di territorio che si estende intorno al polo di Cassino è piuttosto differente dagli altri ambiti della provincia, in quanto non si distingue per un patrimonio di beni diffuso, ma piuttosto per un grande polo di livello nazionale che allo stato attuale non riesce ad interagire con il resto del territorio e nemmeno con il centro urbano di Cassino, caratterizzandosi piuttosto per flussi di escursionisti. Cassino ha le potenzialità, grazie alla presenza dell'Abbazia e dell'Università, di proporsi, insieme al Paese Ernico, come uno dei due poli della provincia strettamente connotati in termini culturali, ma perché questo avvenga è necessario riqualificare fortemente le attività culturali, attivare strategie di cooperazione fra le istituzioni e coinvolgere le risorse diffuse sul territorio. L'Abbazia di Montecassino costituisce uno dei poli di attrazione turistica, storica e culturale di maggiore impatto di tutta la provincia.
Capoluogo storico del Lazio meridionale, nodo geografico, economico e culturale tra le regioni di Lazio, Campania e Molise e Abruzzo, sorge sulle propaggini sud orientali del monte che ha il suo nome ed è bagnata dai fiumi Rapido e Gari; quest’ultimo ha le sorgenti nel cuore antico della città; nelle vicinanze dello stesso fiume Marco Terenzio Varrone costruì la sua villa. La città fu fiorente in epoca romana col nome di Casinum, ebbe un anfiteatro, diversi templi, terme nella villa di Varrone, due fori per il commercio e gli affari, un imponente acquedotto di oltre 22 km.
Nonostante i feroci bombardamenti del 1944, che distrussero completamente l’abitato di Cassino e la celebre abbazia, ancora oggi è possibile ammirare l’area archeologica dell’antica Casinum romana.
In località Crocifisso, lungo la via strada che sale all’Abbazia, troviamo l’ingresso al Museo Archeologico Nazionale, nelle cui sale sono conservati  numerosi reperti, che testimoniano il passaggio dalla cultura volsca a quella romana. Fu in età imperiale che Casinum conobbe il periodo di massima floridezza economica con la presenza di numerose famiglie patrizie, che trasformarono questo territorio da terra agreste a terra degli “otia”. E, in particolare, si ricorda la matrona romana Ummidia Qjuadratilla, che fece edificare, a proprie spese, il Teatro, l’Anfiteatro ed il Mausoleo, posti in prossimità della antica via latina e ancora oggi visitabili attraversando la Porta Campana.


Nessun commento:

Posta un commento