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mercoledì 15 febbraio 2017

Inquinamento dell'aria in Provincia di Frosinone - Mentre il medico studia il malato muore



Nei Comuni della provincia di Frosinone  c’è ancora chi si diverte a giocare con i numeretti mentre la Commissione UE ha dato il via alla seconda fase della procedura d'infrazione contro l'Italia e altri Paesi - Germania, Francia, Spagna e Gran Bretagna - per l'inquinamento eccessivo da biossido d'azoto (NO2) riscontrato nell'aria di tante città. Ai Paesi finiti nel mirino di Bruxelles (Italia compresa) è stato quindi inviato un parere motivato nel quale si contesta la violazione della direttiva UE del 2008 e si chiede di spiegare entro due mesi come intendono mettersi in regola.
Bruxelles sollecita quindi l'Italia  "ad agire per garantire una buona qualità dell'aria e salvaguardare la salute pubblica" ricordando che più di 400 mila cittadini muoiono prematuramente nell'UE ogni anno a causa della scarsa qualità dell'aria. In Europa milioni di persone, inoltre, soffrono di malattie cardiovascolari e respiratorie causate dall'inquinamento atmosferico. La legislazione dell'UE sulla qualità dell'aria ambiente (direttiva 2008/50/CE) stabilisce valori limite per gli inquinanti atmosferici, tra cui l'NO2; in caso avvengano superamenti, gli Stati membri sono tenuti ad adottare e attuare piani per la qualità dell'aria che stabiliscono misure adeguate a rimediarvi nel più breve tempo possibile. .
Il  problema reale dell'inquinamento dell'aria che in Provincia di Frosinone è stato trasformato dalla politica in una questione filosofica nell’interpretazione dei numeri come se una o più giornate ecologiche programmate con controlli inattuabili potessero risolvere la situazione. In Ciociaria l’emergenza ambientale della qualità dell’aria si affronta con esternazioni trionfalistiche di politici locali supportate dalla stampa che invece di avere un ruolo determinante nell’informazione si comporta come sostenitrice sfegatata di chi la spara più grossa. Fino a questo momento non è stata attuata alcuna soluzione fattiva e neppure una  capillare informazione  tanto è vero che la maggior parte della popolazione è convinta che in Ciociaria si continui a respirare aria buona.
I giornali per fare corretta informazione sull’inquinamento dell’aria potrebbero pubblicare giorno per giorno i dati di rilevamento delle centraline dell’Arpalazio  senza enfatizzare i pensieri stupendi dei politici locali che tra le altre cose sono ritenuti , da questa Associazione, corresponsabili dell’emergenza ambientale in corso in quanto non hanno  avuto la capacità di redigere nel passato remoto e recente programmi a medio e lungo termine per il risanamento dell’aria anche per paura di decisioni impopolari.
Per risolvere il problema dell’aria in Provincia di Frosinone non si possono aspettare   i provvedimenti a lungo termine decisi dal Ministero dell’Ambiente con il programma Mobidic , l’installazione di colonnine per la ricarica elettrica e gli incentivi. Sul nostro territorio ci si ammala ora , si  muore  e si morirà mentre verranno attuati i progetti di risanamento della qualità dell’aria. E'  per questo motivo  che Fare Verde  chiede alle Istituzioni locali di abbandonare le strane soluzioni adottate fino a questo momento e di iniziare a prendere decisioni drastiche in difesa della salute. Si propone quindi nell'immediato:  di sigillare tutte le caldaie per il riscaldamento domestico ad una temperatura di 19°C; di istituire isole pedonali in tutti i Comuni della Provincia di Frosinone senza deroghe alla circolazione eccezion fatta per gli automezzi di emergenza e di polizia; di effettuare rilevamenti termici dotandosi di ispettori ambientali volontari dotati di apposita strumentazione per il rilevamento termico, di permettere il traffico solo  nelle ore notturne e a targhe alterne per i veicoli più inquinanti, di imporre filtri per il riscaldamento domestico alle caldaie a biomassa entro 15 giorni pena il sequestro e il sigillo degli impianti termici domestici ed infine di sospendere le autorizzazioni e le licenze per sessanta giorni a tutte le attività produttive che ai controlli risulteranno irrispettose della normativa vigente e di riammetterle alla produttività solo dopo il loro adeguamento e senza deroghe. Di spendere il denaro che verrà acquisito, con le multe per l’inquinamento dell’aria , per incentivare localmente la produzione di energia pulita nelle scuole in modo da impartire con l’esempio una corretta educazione ambientale.
Non si può aspettare altro tempo perché il tempo è scaduto.




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