Nei Comuni della provincia di Frosinone c’è ancora chi si diverte a giocare con i
numeretti mentre la Commissione UE ha
dato il via alla seconda fase della procedura d'infrazione contro
l'Italia e altri Paesi - Germania, Francia, Spagna e Gran Bretagna -
per l'inquinamento eccessivo da biossido d'azoto (NO2) riscontrato
nell'aria di tante città. Ai Paesi finiti nel mirino di Bruxelles (Italia compresa) è
stato quindi inviato un parere motivato nel quale si contesta la
violazione della direttiva UE del 2008 e si chiede di spiegare entro
due mesi come intendono mettersi in regola.
Bruxelles sollecita
quindi l'Italia "ad agire per garantire una
buona qualità dell'aria e salvaguardare la salute pubblica"
ricordando che più di 400 mila cittadini muoiono prematuramente
nell'UE ogni anno a causa della scarsa qualità dell'aria. In Europa milioni
di persone, inoltre, soffrono di malattie cardiovascolari e
respiratorie causate dall'inquinamento atmosferico. La legislazione
dell'UE sulla qualità dell'aria ambiente (direttiva 2008/50/CE)
stabilisce valori limite per gli inquinanti atmosferici, tra cui
l'NO2; in caso avvengano superamenti, gli Stati membri sono tenuti ad
adottare e attuare piani per la qualità dell'aria che stabiliscono
misure adeguate a rimediarvi nel più breve tempo possibile. .
Il problema reale
dell'inquinamento dell'aria che in Provincia di Frosinone è stato trasformato dalla politica in
una questione filosofica nell’interpretazione dei numeri come se
una o più giornate ecologiche programmate con controlli inattuabili
potessero risolvere la situazione. In Ciociaria l’emergenza
ambientale della qualità dell’aria si affronta con esternazioni
trionfalistiche di politici locali supportate dalla stampa che
invece di avere un ruolo determinante nell’informazione si
comporta come sostenitrice sfegatata di chi la spara più grossa.
Fino a questo momento non è stata attuata alcuna soluzione fattiva e
neppure una capillare informazione tanto è vero che la
maggior parte della popolazione è convinta che in Ciociaria si
continui a respirare aria buona.
I giornali per fare
corretta informazione sull’inquinamento dell’aria potrebbero
pubblicare giorno per giorno i dati di rilevamento delle centraline
dell’Arpalazio senza enfatizzare i pensieri
stupendi dei politici locali che tra le altre cose sono
ritenuti , da questa Associazione, corresponsabili dell’emergenza ambientale in corso in quanto non hanno
avuto la capacità di redigere nel passato remoto e recente programmi a medio e lungo termine per
il risanamento dell’aria anche per paura di decisioni impopolari.
Per risolvere il
problema dell’aria in Provincia di Frosinone non si possono aspettare
i provvedimenti a lungo termine decisi dal Ministero dell’Ambiente
con il programma Mobidic , l’installazione di colonnine per la
ricarica elettrica e gli incentivi. Sul nostro territorio ci si ammala ora , si muore e si morirà mentre
verranno attuati i progetti di risanamento della qualità dell’aria. E' per questo motivo che Fare Verde chiede alle Istituzioni locali di abbandonare
le strane soluzioni adottate fino a questo momento e di iniziare a prendere decisioni drastiche in difesa della salute. Si propone quindi nell'immediato: di
sigillare tutte le caldaie per il riscaldamento domestico ad una
temperatura di 19°C; di istituire isole pedonali in tutti i Comuni
della Provincia di Frosinone senza deroghe alla circolazione eccezion
fatta per gli automezzi di emergenza e di polizia; di effettuare
rilevamenti termici dotandosi di ispettori ambientali volontari
dotati di apposita strumentazione per il rilevamento termico, di
permettere il traffico solo nelle ore notturne e a targhe alterne per i
veicoli più inquinanti, di imporre filtri per il riscaldamento
domestico alle caldaie a biomassa entro 15 giorni pena il sequestro
e il sigillo degli impianti termici domestici ed infine di
sospendere le autorizzazioni e le licenze per sessanta giorni a
tutte le attività produttive che ai controlli risulteranno
irrispettose della normativa vigente e di riammetterle alla
produttività solo dopo il loro adeguamento e senza deroghe. Di
spendere il denaro che verrà acquisito, con le multe per
l’inquinamento dell’aria , per incentivare localmente la
produzione di energia pulita nelle scuole in
modo da impartire con l’esempio una corretta educazione ambientale.
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